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Francesca Albanese all’Assemblea generale della Flai Cgil: Se nel 2025 non riusciamo a fermare un genocidio abbiamo fallito come umanità

Francesca Albanese all’Assemblea generale della Flai Cgil: Se nel 2025 non riusciamo a fermare un genocidio abbiamo fallito come umanità

All’iniziativa sono intervenuti anche l’europarlamentare Benedetta Scuderi e il deputato Arturo Scotto. Presenti sul palco il segretario generale della Cgil Maurizio Landini e il segretario generale della Flai Cgil Giovanni Mininni

«A Gaza otto abitazioni su nove non esistono più, nonostante ciò il popolo palestinese non ha intenzione di allontanarsi dalla propria terra, perché per un popolo indigeno la terra è un elemento che ne compone l’identità. Il piano di pace di Trump ignora completamente il diritto all’autodeterminazione dei palestinesi».

Lo dichiara Francesca Albanese, relatrice speciale dell’Onu sui Territori palestinesi occupati, durante l’Assemblea generale della Flai Cgil, la federazione dei lavoratori dell’agroindustria, in corso al Centro Congresso Frentani di Roma. All’iniziativa sono intervenuti anche il deputato dem Arturo Scotto e l’europarlamentare di Avs Benedetta Scuderi, rientrati in Italia dopo aver partecipato alla missione della Global Sumud Flotilla. Presenti sul palco il segretario generale della Cgil Maurizio Landini e il segretario generale della Flai Cgil Giovanni Mininni.

«Domani, 9 ottobre, si compirà il secondo anno da quando il genocidio a Gaza è passato da intenzione ad atto – prosegue Albanese -. Io mi sono occupata di ricostruire cosa sia accaduto in questi due anni. Nel mio ultimo rapporto ho parlato di come si è passati dall’economia dell’occupazione all’economia del genocidio, si tratta di un passaggio fondamentale. Questa economia fa comodo a tutte le aziende che vi partecipano».

Per denunciare questa situazione e fermare lo sterminio a Gaza, ribadisce Albanese, «i sindacati sono fondamentali. Se nel 2025 non riusciamo a fermare un genocidio vuol dire che abbiamo fallito come umanità».

In questo contesto, commenta l’europarlamentare Benedetta Scuderi, la Global Sumud Flotilla «è stato un bellissimo esempio di resistenza non violenta, attraverso il quale la società civile ha trovato un modo per mobilitarsi dal basso, smuovere moltissime coscienze e fare ciò che gli Stati non hanno voluto fare».

La Flotilla «ha subito attacchi con droni in acque internazionali, avvenuti su suolo europeo, un’inaccettabile violazione del diritto che si è consumata in diretta – continua la parlamentare europea -. Poi siamo stati intercettati in maniera illegale dalle forze armate israeliane. Non capisco come sia stato possibile che governi e istituzioni non abbiano saputo reagire di fronte ad un atto di pirateria come questo, siamo arrivati a sentire dal nostro ministro degli Esteri che “il diritto internazionale conta fino ad un certo punto”. D’altronde, quegli stessi governi che sono stati silenti davanti agli attacchi alla Flotilla non reagiscono nemmeno di fronte ad un genocidio. In ogni caso, le violazioni che abbiamo subito non sono comparabili a ciò che ogni giorno subiscono i palestinesi a Gaza e nelle carceri israeliane».

«Secondo il governo italiano, la Flotilla sarebbe stata organizzata dall’opposizione per mettere in difficoltà l’esecutivo – prende parola Arturo Scotto -. Ora, l’impresa umanitaria era composta da attivisti di 44 nazionalità, un attivista spagnolo o tunisino non è certo salito su quelle barche per fare un dispetto a Giorgia Meloni. Ci deve essere un limite alla megalomania della presidente del Consiglio».

«L’assistenza diplomatica che ci ha offerto il governo italiano è stata minima – prosegue il deputato Pd -, per il nostro rientro abbiamo preso un volo di linea durante il quale il capitano al microfono ha sottolineato che a bordo erano presenti quattro parlamentari che avevano partecipato alla “Hamas Flotilla”. C’è chi si è avvicinato per insultarci. Quel governo che non ha offerto un volo di Stato a quattro parlamentari italiani per tornare nel nostro Paese è lo stesso che ha offerto un volo di Stato per rimpatriare il torturatore libico Al Masri».

Ospitando in questa assemblea Albanese, Scuderi e Scotto, precisa dal palco il segretario generale Flai Mininni in conclusione degli interventi degli ospiti, «abbiamo voluto ancora una volta ribadire la nostra vicinanza e il nostro impegno concreto a sostegno del popolo palestinese vittima di genocidio».

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