Vogliamo un lavoro stabile, tutelato e sicuro! Il 25 aprile è nata la nostra democrazia, radice ed essenza della nostra Costituzione, antifascista e fondata sul Lavoro: firmiamo tutte e tutti perché il lavoro è un bene comune, un lavoro libero e dignitoso un diritto di tutti noi.
Il 19 luglio è prevista la consegna delle firme in Cassazione.
Noi difendiamo la Costituzione ottenuta anche con le vite delle lavoratrici e dei lavoratori che hanno combattuto il nazismo e il fascismo. Saremo in piazza il 25 aprile, ricordiamoci che siamo una democrazia antifascista fondata sul lavoro, come è scritto nel primo articolo della Carta.
E allora riprendiamoci il lavoro cancellando leggi che lo hanno ferito e umiliato. Mettiamoci la faccia, firmiamo i quattro quesiti referendari per cancellare regole che hanno portato a un modello di impresa fondato sulla riduzione dei diritti, sullo sfruttamento delle persone, sull’esternalizzazione delle attività, sulla precarietà e quindi su bassi salari. Il nostro obiettivo è superare il Jobs act, innalzare per tutte e tutti le tutele contro i licenziamenti illegittimi, cancellare l’uso indiscriminato dei contratti a termine e rendere più sicuro il lavoro nel sistema degli appalti.
Libertà è partecipazione, dirlo il 25 aprile è come scandirlo con un megafono, perché solo lottando, tutte e tutti insieme si può cambiare lo stato di cose esistenti. È certificato anche dai dati Inail che la maggioranza dei morti e degli infortuni sul lavoro riguardano lavoratori precari e coinvolgono imprese che operano in appalti, subappalti e finte cooperative. Rivendichiamo politiche industriali, un altro modello di sviluppo, che il lavoro diventi il bene comune per il Paese. Il futuro non è scritto, scriviamolo noi firmando per i referendum.