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Mantova, 27enne muore schiacciato in un’azienda agricola. I sindacati: La sicurezza non può essere un’opzione

L’incidente è avvenuto stamani, nel piccolo comune di Marcaria. Flai, Fai e Uila: «Non possiamo limitarci al cordoglio e alla denuncia, servono azioni concrete per evitare che simili tragedie continuino a ripetersi»

Un ragazzo di 27 anni ha perso la vita stamani a Marcaria, piccolo comune della provincia di Mantova, dopo essere stato schiacciato da una rotoballa di fieno. L’incidente è avvenuto verso le 8 di mattina, in un’azienda agricola lungo strada Molino. Dopo l’allarme, i sanitari sono accorsi d’urgenza, ma non c’era già più nulla da fare. Sul posto per i primi accertamenti anche i carabinieri e i tecnici della Ats Valpadana, che dovranno ricostruire la dinamica della vicenda. Secondo le prime ricostruzioni della Flai, il lavoratore avrebbe avuto un contratto regolare. Sono stati 63 gli infortuni mortali sul lavoro segnalati dalle Ats alla Regione Lombardia lo scorso anno.

«Come segreterie provinciali di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil – si legge in una nota dei sindacati – esprimiamo il nostro cordoglio alla famiglia della vittima e chiediamo che venga fatta piena luce sulle cause di questo tragico incidente. Tuttavia, non possiamo limitarci al dolore e alla denuncia: servono azioni concrete per evitare che simili tragedie continuino a ripetersi».

«La formazione e la sensibilizzazione sulla sicurezza devono diventare una priorità assoluta in tutte le aziende agricole, con un impegno serio e strutturato nella prevenzione dei rischi – prosegue la nota -. Ribadiamo con forza che le aziende devono avvalersi della figura del Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale (Rlst), presente all’interno dell’Ente bilaterale agricolo mantovano (Ebam), che può fornire consulenza e supporto nella gestione della sicurezza».

«Chiediamo alle istituzioni e agli organi di controllo di rafforzare le ispezioni e i percorsi di formazione, affinché nessun lavoratore debba più rischiare la vita mentre svolge il proprio dovere – chiosano i sindacati -. La sicurezza sul lavoro non può essere un costo o un’opzione, ma un diritto fondamentale».

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