Forestali siciliani, il 3 febbraio prossimo round in regione. Flai: Pronti ad una nuova mobilitazione

Forestali siciliani, il 3 febbraio prossimo round in regione. Flai: Pronti ad una nuova mobilitazione

Al termine della protesta di stamani a Palermo, i sindacati hanno incontrato l’assessore all’Agricoltura e la sua omologa al Territorio. Ma, ancora una volta, l’esito è un nulla di fatto. Tonino Russo, segretario generale Flai Sicilia: «Schifani trovi i soldi per la riforma, noi non indietreggiamo»

Erano più di un migliaio stamattina a Palermo, sotto la presidenza della Regione, arrivati con pullman da tutta l’isola. I forestali siciliani hanno riacceso la protesta. Obiettivo, chiedere stabilizzazioni e una riforma regionale attesa da anni e anni, che migliori le condizioni di lavoro degli oltre 15mila stagionali e metta in sicurezza il territorio. Al termine della protesta, le rappresentanze sindacali hanno incontrato l’assessore all’Agricoltura Salvatore Barbagallo e la sua omologa al Territorio Giusi Savarino. Ma, ancora una volta, l’esito è un nulla di fatto.

«La trattativa in regione è stata complessa, a tratti dura – racconta il segretario generale Flai Sicilia Tonino Russo -. Non sono arrivate vere risposte alle nostre rivendicazioni. C’è un problema legato alla copertura finanziaria. Abbiamo ottenuto un nuovo incontro il prossimo 3 febbraio, stavolta con il presidente Schifani e l’assessore al Bilancio, il cui ruolo è determinante perché servono quasi 40 mln di euro per dare sostanza alla riforma. Vogliamo risposte concrete».

Il 3 febbraio, in concomitanza col nuovo incontro tra sindacati e regione, ci saranno presidi in tutte le province. «Se ancora non avremo risposte – prosegue Russo -, mobiliteremo tutti i forestali della Sicilia. Non possiamo indietreggiare, la nostra mobilitazione non si ferma».

«Ci sono lavoratori che sono precari da decenni, è una situazione inaccettabile» spiega il segretario generale della Flai Sicilia. «Il loro lavoro nei nostri boschi – prosegue – è essenziale. La Sicilia è una regione a rischio incendi, a rischio desertificazione, la crisi idrica necessita di interventi urgenti che devono fare i forestali. Serve un piano di riforestazione, un piano di messa in sicurezza del territorio e una stabilizzazione dei lavoratori perché il loro impegno è fondamentale per tutto l’anno».

«Infine – dice ancora Russo – serve un ricambio generazionale perché fra qualche anno gran parte dei forestali stagionali andranno in pensione e la forestale pubblica in Sicilia andrà a morire. Noi non lo permetteremo, perché vogliamo dare speranza non solo al territorio, contro lo spopolamento delle aree interne, ma anche a tanti giovani che potrebbero essere impiegati in questo settore e invece sono costretti ad abbandonare la nostra regione».

Articoli correlati

Solarolo (Ravenna), lavoratore 38enne muore schiacciato dal muletto nei campi. I sindacati: Serve giustizia per questa strage silenziosa

Un'altra morte sul lavoro nelle campagne italiane. Era il pomeriggio di ieri, 3 giugno, quando un lavoratore di 38 anni originario dell'Albania ha perso...

“Dalla Via Emilia al quorum”. Il rush finale verso il voto della Flai emiliana

Assemblee generali sui vari territori, attivi dei delegati e squadre composte da funzionari e da delegati che batteranno i quartieri delle città, le zone...

Bari, lavoratori sfruttati nella raccolta delle ciliegie. Flai: Le eccellenze pugliesi non siano macchiate da illegalità

Antonio Ligorio (Flai Cgil Puglia) e Gianluca Susca (Flai Cgil Bari) commentano l'operazione dei carabinieri che ha portato stamani alla scoperta di sei braccianti irregolari nelle campagne di Turi, nel Barese, e alla denuncia di due imprenditori