Flai Bat: “Baraccopoli lungo la litoranea di Ponente? Così ogni anno. Urgenti interventi strutturali”

Riglietti: “Ci sono le risorse del Pnnr vanno utilizzate per cancellare questi ghetti senza alcun tipo di servizio, a partire dall’acqua”

In agosto arrivano ‘le cicogne’, termine con il quale vengono soprannominati i braccianti extracomunitari che ogni anno popolano le campagne della provincia di Barletta, Andria e Trani per la stagione vinicola e poi olivicola. Tende, materassi accatastati, capi di vestiario e oggetti vari sparsi tra gli arbusti: questo è il desolante spettacolo visibile nella zona antistante la litoranea di Ponente, a pochi metri dal viavai estivo. “Girando le campagne – dichiara Gaetano Riglietti, segretario generale Flai Cgil Bat  – abbiamo riscontrato una situazione di grave disagio, sia sul versante dell’accoglienza che su quella dei diritti e delle tutele. Scene miserevoli quelle degli accampamenti di fortuna in cui sono costretti a vivere tanti lavoratori agricoli migranti, per la maggior parte provenienti dall’Africa, arrivati per la stagione della raccolta. Il tutto a pochissima distanza dai centri urbani, come nel caso della zona antistante la litoranea di Ponente a Barletta”. Riglietti sottolinea:  “Siamo già entrati nel vivo delle fasi ‘colturali’, che impegnano migliaia di lavoratori e lavoratrici nelle campagne della nostra provincia. Tra loro c’è, come tutti gli anni, una nutrita presenza di extracomunitari senza fissa dimora che arrivano nel nostro territorio, cercando alloggi di fortuna e in mancanza delle pur minime condizioni igienico-sanitarie, situazioni sovrapponibili in lungo e largo per la Puglia a seconda della fase di stagionalità dei lavori che svolgono. Puntualmente, come Flai Cgil, ci siamo fatti carico non solo di denunciare ma anche di avviare vere e proprie campagne di sensibilizzazione in materia di accoglienza”.

La Flai Cgil vuole cancellare i ghetti, da sempre, e crede fermamente nell’accoglienza. “Siamo convinti che ci sia la necessità urgente di predisporre strutture attrezzate, nella piena consapevolezza da parte di tutti che ci sono determinati periodi dell’anno nei quali diverse centinaia di migranti arrivano nella provincia di Barletta-Andria-Trani per lavorare nelle nostre terre. Non ha senso – denuncia Riglietti – continuare a renderli ‘invisibili’, per poi meravigliarsi quando viene scoperta la tendopoli di turno. Negli anni scorsi avevamo chiesto incontri ai sindaci dei Comuni interessati, per provare a trovare soluzioni a questa vergogna. Però non c’è stata nessuna disponibilità ad incontrarci. Eppure, è bene ricordarlo ancora una volta, i migranti sono parte essenziale della produzione agricola, anche di questo territorio, e contribuiscono a far arrivare sulle nostre tavole prodotti alimentari di prima qualità. Questi lavoratori sono l’anello debole della catena, quasi sempre sotto caporale, vittime dello sfruttamento da parte di quelle imprese che continuano a stare nell’illegalità. Adesso che ci sono le risorse del Pnnr, di cui anche due Comuni di questa provincia sono destinatari rispetto alla Misura 5, Componente 2, Investimento 2.2. relativa al superamento degli insediamenti abusivi per combattere lo sfruttamento in agricoltura, occorre far presto per investirli cancellando le baraccopoli senza alcun tipo di servizio a partire dall’acqua”.

Articoli correlati

Andria, cittadinanza onoraria ‘in memoriam’ a Paola Clemente

Il caso di Paola Clemente, la bracciante morta di fatica e di caldo nelle campagne di Andria ben 9 anni fa non vi è...

Bari e Bat, il Cpl operai agricoli 2024-2027 arriva nei luoghi di lavoro

“Abbiamo predisposto unitariamente con Fai Cisl e Uila Uil, a partire da oggi, un piano straordinario di assemblee aziendali su tutto il territorio, per...

Invasioni, clima e altri cambiamenti, ricerca della Flai per una pesca resiliente e nuove sostenibilità

Il riscaldamento delle acque marine ha portato all’arrivo massiccio di specie aliene che devono convivere con quelle native anche se tendono invariabilmente a diventare...