Caporalato in Umbria, Cgil e Flai: Anche qui si attivi la Rete del lavoro agricolo di qualità

Luca Turcheria (Flai Cgil Umbria) e Maria Rita Paggio (Cgil Umbria): «Anche alla luce degli ultimi allarmanti fatti di cronaca, chiediamo che pure nella nostra regione vengano istituite le Sezioni territoriali»

«Non si può più parlare di fatti episodici: le attività ispettive e le inchieste sul caporalato in Umbria, in particolare in agricoltura, hanno portato alla luce, nell’arco di pochi mesi, una situazione assolutamente allarmante. Per questo è importante che la cabina di regia convocata per giovedì 5 settembre in Regione produca impegni precisi e non solo buone intenzioni». Lo ribadiscono in una nota Luca Turcheria, segretario generale della Flai Cgil Umbria, e Maria Rita Paggio, segretaria generale della Cgil dell’Umbria.

«Nel luglio 2021 – proseguono i due sindacalisti – è stato firmato nella nostra regione il protocollo d’intesa per attività di prevenzione e contrasto del lavoro irregolare e del caporalato in agricoltura, tra Regione Umbria, prefetture, Arpal, Inail, Inps, Ispettorato del lavoro, sindacati e associazioni datoriali. Un buon documento, che richiama la legge 199/2016 sul caporalato, e sollecita in particolare l’attivazione anche in Umbria della rete del lavoro agricolo di qualità, della quale possono entrare a far parte le aziende che dimostrano il rispetto delle norme in materia di lavoro, legislazione sociale, applicazione dei contratti e sicurezza».

Attualmente in Italia le sezioni territoriali della rete del lavoro agricolo di qualità sono 48, distribuite in tutte le regioni tranne Veneto, Friuli Venezia Giulia, Valle d’Aosta, Abruzzo, Molise e appunto Umbria. «Come Flai e come Cgil, anche alla luce degli ultimi allarmanti fatti di cronaca, chiediamo che anche nella nostra regione vengano istituite le sezioni territoriali, ma non solo – continuano Turcheria e Paggio -, pensiamo sia necessario sollecitare l’iscrizione delle imprese agricole, attraverso la previsione di premialità in merito all’accesso a bandi e risorse”.

Nel frattempo, la Flai Cgil dell’Umbria prosegue nella sua attività di monitoraggio sul territorio e di partecipazione attiva ai processi scaturiti dalle inchieste. In particolare, il sindacato si è costituito parte civile in un processo per caporalato, presso il tribunale di Perugia, che coinvolge oltre 30 lavoratori. La prossima udienza, nella quale verranno ascoltati i primi testimoni, è fissata per il 9 ottobre 2024.

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