Gli aiuti umanitari di Flai e Cgil arrivano a Gaza. «Soddisfatti, ma condanniamo ostacoli e lentezze di Israele»

Dopo mesi di attesa, i due container di aiuti umanitari preparati e spediti lo scorso aprile grazie all’impegno della Flai e di tutta la Cgil sono arrivati a Gaza. Transitati dal valico di Karem Shalon, ora si trovano nel magazzino del World food programme delle Nazioni Unite. A breve gli aiuti verranno consegnati alle associazioni umanitarie che ancora riescono ad assistere, tra infinite difficoltà, la popolazione palestinese stretta nella morsa della fame, dei raid delle forze israeliane e dei bombardamenti.

L’operazione ha coinvolto la Mezzaluna Rossa egiziana, le agenzie delle Nazioni Unite e le autorità israeliane, che hanno fatto di tutto per ostacolare la consegna degli aiuti nella Striscia di Gaza, tra controlli strettissimi e burocrazia inestricabile tra i vari passaggi doganali. Una spedizione che sarebbe potuta arrivare nell’arco di tre settimane si è dunque trasformata in un’odissea di oltre cinque mesi. Il tutto a danno della popolazione palestinese allo stremo, tra fame, sete e malattie.

L’intervento umanitario di solidarietà, organizzato e promosso dal sindacato, ha visto la collaborazione dell’Associazione delle Ong italiane (Aoi) e si è potuto compiere grazie all’impegno e alla professionalità delle operatrici e degli operatori delle Ong presenti in Egitto ed in Giordania.

«Siamo contenti di questo risultato – spiega Andrea Coinu, responsabile Politiche internazionali della Flai Cgil – ma condanniamo in modo netto gli ostacoli posti dalle autorità israeliane verso chi in questi mesi ha provato ad aiutare la popolazione di Gaza. Si tratta di atti criminali e disumani, che però non fermeranno la solidarietà concreta della Flai Cgil per assistere le popolazioni vittime della guerra in Palestina e altrove e il nostro impegno per costruire un mondo di pace».

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