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Trentino, operai agricoli e florovivaisti si lavora ai nuovi contratti

Trentino, operai agricoli e florovivaisti si lavora ai nuovi contratti

Il settore occupa circa 22mila persone, di cui oltre il 90% sono lavoratori stagionali che arrivano per le vendemmie e la raccolta di mele e di piccoli frutti

Si รจ aperta oggi la fase provinciale della discussione per il rinnovo del contratto provinciale di lavoro degli operai agricoli e florovivaisti: alle parti datoriali trentine, nella piattaforma a suo tempo inviata a Cia, Confagricoltura e Coldiretti, si chiede di intervenire su salari, bilateralitร  e welfare, appalti, classificazione e valorizzazione delle professionalitร , conciliazione dei tempi di vita e lavoro, salute e sicurezza con novitร  legate ai picchi termici. Il settore occupa, in Trentino, circa 22mila persone, di cui oltre il 90% รจ costituita da lavoratori stagionali che affluiscono per le vendemmie e la raccolta di mele e di piccoli frutti. La piattaforma รจ stata predisposta unitariamente da Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil. โ€œIl filo conduttore dellโ€™intera trattativa โ€“ spiega la Segretaria generale della Flai Cgil del Trentino Elisa Cattani – รจ il recupero del potere di acquisto che si prevede sarร  perso nei prossimi due anni, visti i dati dellโ€™inflazione. Ma non solo: รจ indispensabile guardare anche alla produttivitร  del settore. Riteniamo necessario restituire alla politica salariale il ruolo di componente fondamentale della politica economica. Il salario non puรฒ essere considerato mero elemento di costo, ma uno strumento indispensabile per invertire il calo dei consumi e contribuire al rilancio del mercato interno e alla crescita del nostro territorioโ€.

Un secondo tema riguarda le difficoltร  di reperire manodopera. โ€œรˆ evidente che poter contare su retribuzioni appetibili puรฒ fare la differenza, in particolare per tutti quei lavoratori e lavoratrici che vengono da fuori e che raggiungono le zone produttive in occasione delle raccolte. Si tratta di personale che non ha problemi a scegliere altri Paesi europei se trova condizioni economiche e di accoglienza miglioriโ€.

In merito poi alle proteste degli agricoltori in Europa e con uno sguardo alle rivendicazioni italiane, Cattani dichiara: โ€œQuanto mai legittimo manifestare, ma non contro il Green Deal, piuttosto contro un sistema di sviluppo che sempre piรน contrae i margini al produttore, aumenta quelli al consumatore finale, passando attraverso una filiera ingorda che assorbe larga parte del profitto, con il risultato di andare poi ad โ€œalleggerireโ€ anche il salario dei lavoratori. Governo nazionale e provinciale dovrebbero essere interpellati, assieme allโ€™Europa, non per retrocedere su misure necessarie alla salvezza di quellโ€™unico Pianeta su cui possiamo vivere, ma per contribuire a una politica di sviluppo del settore attraverso un sistema produttivo e distributivo sostenibile a 360 gradi, plasmato sulle specificitร  e peculiaritร  italiane e trentineโ€.

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