STOP GENOCIDIO

Valcamonica. Ancora un infortunio mortale sul lavoro

“Apprendiamo con costernazione ed enorme tristezza la notizia della morte di un operaio addetto alla manutenzione idraulico-forestale del Consorzio Forestale Alta Valcamonica; Martino Andrea Febbrari aveva 42 anni e abitava a Edolo. Mentre lavorava insieme ai suoi compagni di lavoro, alla bonifica di una porzione di bosco devastata dalla tempesta Vaia del 2018, nella zona sopra Berzo Demo, veniva travolto da una scarica di massi staccatisi dalla montagna. Martino lascia un figlio e una compagna, in attesa di un nascituro. Nella dinamica dell’infortunio sono stati coinvolti in modo meno grave, altri lavoratori”. Lo dichiarano in una nota congiunta Fai, Flai e Uila di Val Canonica – Sebino – Brescia in merito all’infortunio mortale avvenuto venerdì.

“Quanto accaduto ci colpisce profondamente e come Organizzazioni Sindacali esprimiamo cordoglio e vicinanza alla famiglia di Martino, stringendoci a loro in questo momento di dolore. Chiediamo agli organi preposti che stanno ricostruendo la dinamica dell’infortunio, che vengano accertate eventuali responsabilità e che si verifichi scrupolosamente se sono state seguite tutte le norme contro gli infortuni sul lavoro, previste dalla legislazione vigente. 

Nel mondo del lavoro ormai ogni anno assistiamo ad una strage continua dove l’aumento degli infortuni è una costante. 

Nel periodo compreso tra Gennaio e Settembre 2022 a livello Nazionale si sono rilevate complessivamente 536.002 denunce di infortunio, il 35,23% in più rispetto al periodo gennaio settembre 2021.
Nelle province di Brescia gli infortuni mortali nel 2022 esclusi gli infortuni in Itinere, sono stati 14 e nei primi due mesi del 2023 ne contiamo 4. 

Ora è il momento del dolore e della denuncia. Come da sempre ci adoperiamo verso tutte le aziende, a chiedere con insistenza che vengano sempre messe in campo tutte le azioni necessarie in termini di prevenzione, formazione/ informazione ai lavoratori e controlli nei luoghi di lavoro.
Fatti come questi non si devono mai più verificare! Come Organizzazioni Sindacali ci mettiamo a disposizione dei famigliari di Martino e dei lavoratori coinvolti nell’infortunio, per garantire tutta la tutela necessaria”. 

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