Dal 29 settembre al 1 ottobre 1906, a Milano, alla presenza di cinquecento delegati, in rappresentanza di settecento leghe per un totale di 250 mila iscritti, nasce la CGdL

Su Lavoro, in occasione del 50° anniversario, Giuseppe Di Vittorio, celebra così «mezzo secolo di avanzate operaie»: 

Attraverso le conquiste sindacali, realizzate nelle alterne vicende d’una lotta dura ed asperrima, che ha richiesto grandi sacrifici, i lavoratori italiani sono riusciti a migliorare notevolmente il proprio livello di vita, a imporre un ben altro rispetto della propria dignità professionale e umana, a elevare gradualmente la propria coscienza di classe, ad accumulare tesori di esperienza, ad assurgere a classe che rivendica a giusto titolo la propria partecipazione alla direzione dello Stato. A misura che avanzava il movimento sindacale, si sviluppavano le lotte e si strappavano nuovi miglioramenti economici e sociali, il pigro capitalismo italiano veniva scosso dal suo letargo: le conquiste operaie forzavano il progresso tecnico e lo sviluppo produttivo, come la conquista dell’imponibile dei braccianti agricoli forzava le trasformazioni fondiarie, il prosciugamento di vaste paludi (già fonti di malaria e di miseria) e la messa in valore di grandi estensioni di terre incolte. Tutta la società era scossa dalle conquiste operaie e spinta in avanti. La classe operaia ha esercitato e continua ad esercitare con efficacia la sua funzione di stimolo allo sviluppo produttivo e al progresso sociale e civile di tutta la società nazionale. E’ un titolo indelebile di gloria della vecchia Confederazione Generale del Lavoro, di aver diretto questo grande movimento di rinnovamento sociale.

Valeria Cappucci

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