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Nel ghetto di San Ferdinando apre la Casa dei popoli della Flai. «Un luogo di riscatto per chi vive in condizioni disumane»

Nel ghetto di San Ferdinando apre la Casa dei popoli della Flai. «Un luogo di riscatto per chi vive in condizioni disumane»

Uno spazio per difendere i diritti in uno dei luoghi di sofferenza e sfruttamento più disperati del Paese. È stata inaugurata oggi nel ghetto di San Ferdinando, in provincia di Reggio Calabria, la “Casa dei popoli” della Flai Cgil, un presidio dove accogliere i lavoratori per ascoltarli, dare loro gli strumenti per organizzarsi e tutelarsi nel mondo del lavoro, aiutarli con l’iter per i documenti, fornire supporto per i loro bisogni quotidiani.

«Questo vuole essere uno luogo di riscatto per i lavoratori che vivono qui, che contribuiscono ad alimentare la nostra economia agricola ma sono costretti a sopravvivere in una situazione disumana e inaccettabile» dichiara Matteo Bellegoni, capo dipartimento Politiche migratorie e legalità della Flai Cgil.

«Abbiamo avvertito la necessità di realizzare questo presidio, che si inserisce nelle attività di sindacato di strada che stiamo portando avanti anche in questa settimana insieme alla Flai nazionale e a sindacalisti arrivati qui da tutta Italia. Cercheremo così di portare sollievo alle persone che popolano la baraccopoli, ascoltandole e dialogando con le istituzioni per fare in modo che ognuno faccia la propria parte per superare questa situazione» commenta Nicola Rodi, segretario generale della Flai Cgil di Reggio Calabria.

Il container “Casa dei popoli” è stato messo a disposizione dal Comune di San Ferdinando, che ha sottoscritto con la Flai un protocollo per il suo utilizzo. Lo spazio sarà utilizzato anche dalla Caritas, che ha stretto con la categoria dell’agroalimentare un rapporto costruttivo di collaborazione per il sostegno ai lavoratori della baraccopoli.

«L’inaugurazione del container-ufficio nella tendopoli di San Ferdinando rappresenta un passo importante per migliorare le loro condizioni di vita e lavoro. Le informazioni e l’assistenza dal punto di vista amministrativo, legale e sindacale sono di fondamentale importanza, poiché contribuiscono a garantire dignità e diritti ai lavoratori stagionali, spesso soggetti a sfruttamento e precarietà» Gregorio Pititto, segretario generale Cgil Area Metropolitana Reggio Calabria

La tendopoli, che si era costituita nel 2019 dopo che Salvini con le sue ruspe aveva sgomberato la baraccopoli che sorgeva qualche centinaio di metri più in là, arriva a contenere nei periodi di raccolta degli agrumi fino ad un migliaio di persone. All’interno, una moschea, qualche piccolo ristorante improvvisato, i presidi di alcune associazioni che provano come la Flai a rendere meno insopportabili le condizioni di vita dei migranti che vivono nella tendopoli.

«Per superare i molti luoghi come questa tendopoli nel Pnrr erano stati stanziati 200 milioni di euro. L’obiettivo era realizzare soluzioni abitative per i lavoratori che abitano gli insediamenti formali sparsi per l’Italia. Un’occasione straordinaria che stiamo sprecando – aggiunge Bellegoni -. Queste risorse rischiano di andare perse, dei 37 progetti inizialmente previsti ne sono stati autorizzati solo 11, per un totale di poco più del 10% dei fondi complessivi stanziati. Nel frattempo, nei giorni scorsi il commissario straordinario nominato dal governo nel giugno 2024 per portare avanti questi progetti si è dimesso. La deadline per portare a termine i progetti è giugno 2026. Onde evitare di perdere anche i pochi fondi ancora utilizzabili, chiediamo al governo che si attivi subito per nominare un suo sostituto».

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