A Roma una primavera libera dalle mafie

A Roma una primavera libera dalle mafie

Una marea di adolescenti ha sfilato per le vie e le piazza di Roma. Sono arrivati puntuali come succede ogni anno, quando la primavera bussa alle porte insieme a un potente no collettivo a tutte le mafie. C’erano anche i loro insegnanti alla tradizionale manifestazione di Libera, tanti genitori, associazioni, rappresentati delle istituzioni, con indosso la fascia tricolore, e della politica, naturalmente la Cgil con le sue categorie, Flai in testa.

Nella Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti della criminalità organizzata, la scuola si trasforma in una palestra di memoria e di impegno. Un’esplosione di colori, un campo fiorito di tutte le sfumature dell’arcobaleno, che si muovono come fossero spinti dal vento, in un 21 marzo più estivo che primaverile. La lettura dei nomi delle vittime delle mafie continua a commuovere, accade sempre. I ragazzi ascoltano in silenzio, come quando i loro prof fanno lezione in classe.

“Roma città libera è uno slogan che evoca il capolavoro del neorealismo Roma città aperta: un’opera d’arte che parla di Resistenza e della lotta per la libertà – scrive Libera – A ottant’anni dalla Liberazione dell’occupazione nazi-fascista, oggi Roma deve nuovamente aprirsi e liberarsi”. “Vogliamo tutti un’altra Italia libera delle mafie e dalla illegalità, libera dal lavoro sfruttato”, è il testo dello striscione che accompagna la presenza unitaria del sindacato. Perché combattere la criminalità organizzata vuol dire prima di tutto rendere le persone autonome e non ricattabili.

Fa lezione anche Maurizio Landini, naturalmente sugli argomenti propri del sindacato. “Bisogna combattere la logica degli appalti e dei subappalti – dice il segretario della Cgil – che non solo sta peggiorando e fa morire le persone, ma che ha favorito in questi anni l’ingresso della malavita organizzata nel controllo di pezzi interi dell’economia reale, e questo è un danno per tutto il Paese”. La battaglia che da anni Libera e don Ciotti stanno portando avanti è per tutte e tutti noi, per affermare i valori della nostra Costituzione, della nostra democrazia. Per essere davvero liberi, bisogna essere liberi anche nel lavoro, per poter vivere con dignità e senza ricatti. La piazza è piena, libera dalle mafie e dalla criminalità organizzata. Una giovane intona ‘Bandiera rossa’, avanti ragazze e ragazzi alla riscossa.

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