Piana di Sibari, Flai e Fillea consegnano gilet catarifrangenti “salvavita”

Piana di Sibari, Flai e Fillea consegnano gilet catarifrangenti “salvavita”

L’iniziativa nasce in seguito all’incidente mortale dello scorso 30 novembre, quando sulla provinciale 163 che collega Cassano con Garda due braccianti di nazionalità pakistana sono stati investiti da un’auto mentre andavano a lavoro. Uno dei due è deceduto sul colpo a causa delle gravi ferite

Gilet catarifrangenti “salvavita” per i lavoratori e le lavoratrici che si recano ogni mattina nei campi coltivati e nei cantieri edili nella Pina di Sibari. Li hanno distribuiti oggi pomeriggio i compagni e le compagne di Flai e Fillea (la categoria della Cgil che tutela i lavoratori edili e del legno, ndr), nei pressi della Camera del lavoro di Doria, frazione di Cassano all’Ionio, in Calabria. L’iniziativa nasce in seguito all’incidente mortale che si è verificato lo scorso 30 novembre, quando sulla provinciale 163 che collega Cassano con Garda due braccianti di nazionalità pakistana sono stati investiti da un’auto in curva, mentre andavano a lavoro. Uno dei due è deceduto sul colpo a causa delle gravi ferite, mentre l’altro, ferito, è stato soccorso.

“Questi lavoratori si spostano spesso a piedi o in bicicletta in zone poco illuminate, la mattina presto e la sera, e spesso non vengono visti dagli automobilisti. Con questi gilet che abbiamo consegnato insieme alla Fillea vogliamo dare loro uno strumento di protezione” dichiara Federica Pietramala, segretaria generale Flai Cgil Pollino Sibaritide Tirreno.

Il materiale è stato distribuito ad oltre una cinquantina di lavoratori. “Cogliamo l’occasione per rinnovare un appello alle istituzioni e alle parti sociali – aggiunge Pietramala -. Dobbiamo mettere subito in campo azioni concrete per incentivare il trasporto pubblico per i lavoratori, sia per una questione di sicurezza, che per sottrarli dalle grinfie dei caporali che sfruttano la mancanza di trasporti per alimentare il loro ricatto occupazionale. Alcune sperimentazioni, in questo senso, hanno funzionato. Ma non bastano, dobbiamo fare di più”.

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