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Nel Materano 4 arresti per caporalato, dopo la strage di braccianti di ottobre. Flai: Risultato importante

Nel Materano 4 arresti per caporalato, dopo la strage di braccianti di ottobre. Flai: Risultato importante

Quattro cittadini di Policoro sono stati arrestati oggi nell’ambito di un’indagine della Procura di Matera, avviata dopo il grave incidente stradale dello scorso 4 ottobre, sulla statale Fondovalle dell’Agri a Scanzano Jonico, quando morirono quattro lavoratori agricoli indiani e rimasero ferite altre sette persone. I quattro destinatari delle misure cautelari sono accusati di intermediazione illecita, sfruttamento del lavoro e violenza privata. Dalla ricostruzione degli inquirenti, si sarebbero occupati del reclutamento e all’impiego di manodopera straniera per la raccolta di prodotti agricoli, in particolare fragole, nelle campagne di diversi comuni lucani.

Secondo l’accusa, inoltre, i lavoratori reclutati sarebbero stati ospitati in alloggi sovraffollati e in condizioni abitative degradanti, con servizi igienici insufficienti e condizioni igienico–sanitarie precarie e avrebbero percepito retribuzioni notevolmente inferiori ai parametri contrattuali, con paghe giornaliere sproporzionate rispetto alle ore effettivamente lavorate.

La Flai Cgil Basilicata, in una nota, esprime soddisfazione per gli arresti di oggi. In partenariato con l’ente antitratta per la Regione Basilicata, la Flai regionale sta prestando supporto ai lavoratori coinvolti che, anche grazie al sindacato, hanno trovato la forza di denunciare. Tra loro, anche due delle vittime sopravvissute nell’incidente a Scanzano Jonico, attualmente in protezione.

“Questa tragica vicenda – afferma il segretario generale della Flai Cgil Basilicata, Vincenzo Pellegrino – dimostra come, quando gli attori sociali coinvolti lavorano in rete, in un rapporto di intesa e collaborazione, si possono raggiungere risultati importanti per la lotta al grave sfruttamento lavorativo e al caporalato e per l’affermazione dei diritti umani e del lavoro. Il mio ringraziamento agli operatori antitratta e ai collaboratori Flai Cgil che hanno accompagnato e sostenuto i ragazzi nella complessa scelta della denuncia del grave sfruttamento subito, rassicurandoli e informandoli sulle misure di protezione e sostegno che avrebbero potuto ottenere. A oggi, alcuni dei lavoratori coinvolti hanno già ottenuto il permesso di soggiorno ai sensi del recente ‘art. 18 ter’ per intermediazione illecita e sfruttamento lavorativo”.

“Ribadiamo ancora una volta la necessità di applicare strutturalmente e integralmente la legge 199/2016 – è il commento della segretaria nazionale Flai Silvia Guaraldi – soprattutto nella sua parte preventiva, che, attraverso l’attività delle Sezioni territoriali della Rete del lavoro agricolo di qualità, può e deve costruire quella rete di supporto, strategia e intervento per sradicare l’odioso fenomeno dello sfruttamento in agricoltura. Sfruttamento, che, ancora una volta trova nel l’intermediazione illecita e nel trasporto gli ingredienti fondamentali”.

“È necessario – dice ancora Guaraldi – che il pubblico torni ad essere garanzia di trasparenza rilanciando le attività dei Centri per l’impiego per un incrocio tra domanda e offerta di lavoro legale e supportando i servizi di trasporto dei lavoratori nei campi. Al contempo rilanciamo l’introduzione, come previsto dalla legge 199, degli indici di coerenza per smascherare il troppo lavoro nero e grigio presente nel settore, altro ingrediente della filiera dello sfruttamento dei lavoratori e delle lavoratrici”.

“Siamo stanchi di ribadire, davanti ad ogni tragedia come quella che è costata la vita ai 4 lavoratori nell’incidente di Scanzano Jonico, la necessità di interventi strutturali per il contrasto allo sfruttamento lavorativo – conclude la segretaria nazionale Flai -. Ci sono le leggi, serve la volontà politica di una integrale applicazione delle norme”.

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