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Bergamo, contratto provinciale operai agricoli e florovivaisti, ancora nessun accordo a sette mesi dalla scadenza

Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil: “Gli aumenti salariali e il tema della sicurezza sul lavoro sono urgenti e centrali”

A distanza di 7 mesi dalla scadenza del contratto provinciale operai agricoli e florovivaisti della provincia di Bergamo, che determina gli aumenti salariali per il prossimo biennio, non è ancora stato raggiunto un accordo.

“Il ritardo che si sta verificando non è più accettabile – dichiarano i segretari di Fai, Flai e Uila, Gianluigi Bramaschi, Mauro Rossi e Rossella Valente – Il settore agricolo bergamasco deve recuperare l’inflazione che in questi ultimi anni ha sottratto potere di acquisto dei salari. Tutti gli altri contratti del comparto agroalimentare in scadenza sono stati rinnovati con una restituzione importante ai dipendenti, o sono vicini al traguardo del rinnovo. Riteniamo che anche questi lavoratori meritino di veder riconosciuto un trattamento economico adeguato”.

“Il settore agricolo, eccellenza del nostro Paese e quindi della nostra provincia – puntualizzano i sindacalisti – ha bisogno di rilanciarsi come settore attrattivo anche per richiamare manodopera sempre più in fuga dal comparto, fuga che può essere contenuta con livelli salariali più dignitosi.

La piattaforma presentata da Fai, Flai e Uila Bergamo lo scorso autunno alle associazioni datoriali (Confagricoltura, Coldiretti e Cia) conteneva diverse proposte di miglioramento che andavano oltre il tema dei salari, a partire dall’estensione di alcuni permessi previsti per gli operai a tempo indeterminato anche ai tempi determinati, il miglioramento del trattamento

per le ore straordinarie, e una comunicazione più accurata in caso di attivazione di appalti”.

“Altro punto fondamentale e per noi non più rinviabile è il tema della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro – concludono – Riteniamo fondamentale che anche a Bergamo venga introdotta la figura del Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale, che in altri comparti con presenza numerosa di piccole e medie aziende (come l’artigianato o l’edilizia) esiste da decenni e che anche in agricoltura è presente in provincie a noi limitrofe. Visto che l’importanza del tema sicurezza è condivisa da sindacati e parti datoriali, ci aspettiamo che le indecisioni sul tema vengano superate al più presto. La sicurezza sul lavoro deve essere considerata un investimento anche nel settore agricolo e deve diventare la priorità condivisa da tutti”.

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