A Portomaggiore (Fe) si mette in moto Agribus, il servizio navetta anti caporalato

A Portomaggiore (Fe) si mette in moto Agribus, il servizio navetta anti caporalato

Il primo bus partirà lunedì 16 giugno alle 4 di mattina dalla stazione ferroviaria di Portomaggiore, comune a vocazione agricola in provincia di Ferrara. Porterà lavoratrici e lavoratori, 150 in tutto, delle campagne direttamente nelle aziende in cui sono impiegati. Obiettivo: togliere linfa al fenomeno del caporalato che attrae la manodopera locale, in buona parte di origine pakistana, anche grazie all’offerta di trasporti verso i luoghi di lavoro.

Il progetto si chiama Agribus, è nato in seno alla Sezione territoriale della Rete del lavoro agricolo di qualità – organismo insediato in Prefettura che ha il compito di promuovere strategie contro lo sfruttamento mettendo allo stesso tavolo istituzioni e parti sociali – su iniziativa della Flai Cgil di Ferrara, che per prima ha ideato e promosso questa sperimentazione.

«Abbiamo fatto squadra, ci siamo uniti, andiamo avanti per cercare di strappare questi giovani ai caporali. È un passo, altri ce ne saranno. In questo cammino abbiamo misurato la forza di una provincia, la volontà di reagire» ha dichiarato il prefetto Massimo Marchesiello al Resto del Carlino, a margine della conferenza stampa che si è tenuta ieri in prefettura dedicata al lancio del progetto. Al momento della presentazione, insieme al segretario generale della Flai Ferrara Dario Alba, presenti anche la direttrice dell’Inps Annalisa D’Angelo e il sindaco di Portomaggiore Dario Bernardi.

Il progetto, una sperimentazione innovativa e per certi versi pionieristica, prevede tre linee operate da due bus, il tutto reso possibile dal contributo di Favlaf-Ebat (Fondo assistenze varie lavoratori agricoli ferraresi – Ente bilaterale agricolo territoriale), che con un finanziamento di 125mila euro garantirà la prosecuzione del servizio per i primi tre mesi di sperimentazione, dell’Agenzia regionale per il lavoro, di Ami e del Comune di Portomaggiore.

Agli utenti del servizio sarà consegnata una tessera, l’Agripass, che permetterà loro di viaggiare a bordo dei pulmini. L’iniziativa è solo l’ultima di una serie realizzate nel territorio di Portomaggiore, grazie all’impegno della Flai di Ferrara e alla collaborazione all’interno della Sezione territoriale. A gennaio nel comune del Ferrarese ha aperto un distaccamento del Centro per l’impiego, un servizio nato per incrociare domanda e offerta di lavoro, prevalentemente agricolo, che rappresenta un unicum in Emilia Romagna. Innanzitutto per il ritorno di uno sportello di questo tipo in un piccolo centro abitato (Portomaggiore conta poco più di 10mila abitanti) e poi per la presenza nella struttura di una mediatrice culturale di lingua urdu, che permette alla folta comunità pakistana locale di dialogare senza ostacoli con gli operatori impiegati.

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