Fiatti, Flai Cgil: “Contrattazione e bilateralità pilastri dei rapporti fra le parti sociali”

“Necessaria una legge sulla rappresentanza”, spiega il segretario della Flai nel suo intervento alla presentazione del progetto ‘Social dialogue for skills – dialogo sociale per le competenze, coordinato dal Geopa, gruppo dei datori di lavoro delle organizzazioni professionali agricole europee

“Il dialogo sociale in Italia nasce e si sviluppa nella contrattazione dei Ccnl, con rappresentanze ampie e autorevoli”, spiega Davide Fiatti, segretario nazionale Flai Cgil nel suo intervento alla presentazione, a Roma, del progetto ‘Social dialogue for skills – dialogo sociale per le competenze coordinato dal Geopa, gruppo dei datori di lavoro delle organizzazioni professionali agricole europee. “Al di là degli sforzi della contrattazione – aggiunge Fiatti – nella bilateralità si trova comunque una sintesi di temi fondamentali per le parti che rappresentiamo. Contrattazione e bilateralità sono luoghi che garantiscono il rispetto di esigenze trasversali. I fondi integrativi sanitari e la formazione sono, ad esempio, strumenti che ben tutelano lavoratrici e lavoratori. Non è un caso che in agricoltura ci siano due livelli di dialogo sociale, che corrispondono a enti bilaterali nazionali e provinciali. Non c’è comunque bilateralità senza contrattazione, il confronto tra associazioni datoriali e sindacato dà sempre buone soluzioni sulle esigenze comuni”. Per la Flai “il dialogo sociale in agricoltura è fondamentale, e tutte le parti devono ragionare insieme su come fare pressione su governo e parlamento affinché in agricoltura ci sia una meccanica compensativa di sostegno contro eventi catastrofici. Penso alle pandemie, alle malattie di piante, di animali, etc, etc. Il dialogo sociale quando fatto unitariamenre su temi strutturali come la lotta ad eventi straordinari è una buona soluzione”.

Cosa serve per migliorare il dialogo sociale? Si deve chiedere al legislatore la discussione e l’approvazione di una legge sulla rappresentanza. “In Italia ci sono ben 1000 contatti di cui solo 250 sono firmati dai soggetti maggiormente rappresentativi – spiega Fiatti – negli altri 750 contratti la regola è il dumping. Se anche la bilateralità può riuscire ad aiutare a superare questi problemi, può servire certificare il peso di chi firma i contratti. Può un ccnl con sindacati di due membri valere quanto un altro? Chi garantisce che in futuro non ci sarà dumping anche in agricoltura?”.

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