In Flai il sindacato di strada è anche street art

I ritratti di Argentina Altobelli e Giuseppe Di Vittorio entrano nella ‘human tribe’ di Jorit, una ‘tribù umana’ di cui fan parte Nelson Mandela, Antonio Gramsci, Che Guevara. Donne e uomini che non si possono dimenticare. Con i volti solcati dalle caratteristiche due strisce rosse, Altobelli, prima donna a guidare un sindacato, la Federterra, e Di Vittorio, fondatore e segretario generale della Cgil fino alla morte, fanno mostra di sé nella sede nazionale della Flai Cgil di via Leopoldo Serra. “Ho cercato di non cambiarli troppo per renderli riconoscibili, avevo solo poche vecchie foto, è stata una bella sfida”, confida l’artista partenopeo. Scommessa vinta. Sono subito applausi, emozionati, quando vengono rimosse le lenzuola bianche che coprono i dipinti, sembrano guardarti. In Flai il sindacato di strada è anche street art. Perché chiedere a Jorit di dipingere Di Vittorio e Altobelli? “Perché Di Vittorio quando aveva 8 anni era già un bracciante – spiega Giovanni Mininni, segretario generale della Flai Cgil – a 10 anni partecipava ai primi scioperi, a 15 era iscritto alla sezione dei giovani socialisti. Un grande organizzatore di lavoratrici e lavoratori agricoli, che non dovevano continuare ad alzare il cappello ma essere trattati con pari dignità rispetto ai padroni delle terre. Pensiamo al Di Vittorio dirigente della Cgil – aggiunge il segretario – per la Flai un esempio, in prima linea per la giustizia sociale, l’emancipazione dallo sfruttamento. Quello stesso sfruttamento che continuiamo a combattere in continuità con quella storia, nelle campagne e non solo. Argentina Altobelli nasce il 2 luglio 1866, un po’ prima di Di Vittorio, che è dell’11 agosto 1892, aderisce da subito al partito socialista, organizzatrice e propagandista. Talmente riconosciuta come donna straordinaria, che quando Carlo Vezzani nel 1904 rinuncia alla carica, di lì a poco viene eletta a furor di popolo segretaria generale di Federterra. Altobelli è simbolo di emancipazione, parità di genere, battaglie importanti anche di prospettiva, una pacifista convinta, fin da subito, neutralità e rifiuto delle guerre imperialiste”. E per la pace e la giustizia sociale, poco dopo aver scoperto le due tele, la Flai lancia una mobilitazione che andrà avanti nei prossimi mesi. (F.N.)

Articoli correlati

Il fallimento internazionale del governo Meloni

Le ultime elezioni europee ci permettono un’infinità possibilità di interpretazioni sull’esito del voto. Molte analisi, soprattutto di intenzione sociologica, sono state promosse dai vari...

Studio, ricerca, formazione, per fare egemonia culturale

Quest’anno la Fondazione Metes ha compiuto vent’anni. Abbiamo festeggiato ad aprile a Roma, all’Acquario Romano, durante la bella e partecipata iniziativa con la quale...

Pesca-turismo a Palermo, l’altra faccia di un mestiere antico come l’uomo

Chi dorme non piglia pesci, dice il proverbio. Lo sanno bene i pescatori, che quando il sole riposa salgono sulle imbarcazioni e prendono il...