Contrattazione, nessun passo indietro per guardare al futuro 

“La crisi climatica, le nuove fitopatologie, la sostenibilità ambientale, l’economia circolare, la sicurezza quantitativa e qualitativa della produzione e la tutela dei prodotti agricoli del nostro paese, impongono un rinnovamento e una modernizzazione dei modelli produttivi delle varie agricolture che rendono indispensabili le figure e le professionalità dei quadri e degli impiegati agricoli, tutelati dal Ccnl in via di rinnovo”

Davide Fiatti

Lo scorso 19 dicembre è iniziata la trattativa per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Quadri e gli Impiegati Agricoli, scaduto il 31 dicembre 2023.

Riguarda circa 20.000 lavoratrici e lavoratori che svolgono la propria attività nelle imprese agricole, comprese quelle florovivaistiche e sistemazione e manutenzione del verde pubblico.

L’articolo 1 del CCNL elenca, a titolo esemplificativo, le attività considerate agricole oltre a quanto previsto dall’articolo 2135 del Codice civile.

Questo CCNL applica la struttura contrattuale del settore agricolo a cui afferiscono le imprese aderenti a Confagricoltura, CIA e Coldiretti. Ovvero si articola su due livelli: nazionale e territoriale (provinciale o regionale). 

Come per il CCNL per gli operai agricoli e florovivaisti, la contrattazione nazionale determina il salario solo per il primo biennio della sua vigenza; in questo caso per il 2024/2025 rispetto al quadriennio 2024/2027 di vigenza normativa. Per il secondo biennio è la contrattazione territoriale a determinare il salario che, pertanto non è integrativo ma è di primo livello.

Le professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori ai quali si applica questo contratto, sono determinanti per le sfide che l’agricoltura deve affrontare nel futuro prossimo. 

La crisi climatica, le nuove fitopatologie, la sostenibilità ambientale, l’economia circolare, la sicurezza quantitativa e qualitativa della produzione e la tutela dei prodotti agricoli del nostro paese, impongono un rinnovamento e una modernizzazione dei modelli produttivi delle varie agricolture presenti in Italia. 

Rinnovamento e modernizzazione a cui sono indispensabili le figure e le professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori tutelati da questo CCNL. 

La gestione corretta delle risorse idriche con l’agricoltura di precisione, un’agricoltura che utilizzi il meno possibile la chimica, la lotta biologica, la tutela dei nostri prodotti di qualità, una commercializzazione che sappia affrontare i nuovi mercati, una gestione amministrativa che gestisca al meglio tutte le procedure; queste sono alcune delle attività che i quadri, i tecnici e gli impiegati agricoli devono affrontare e svolgere.

È evidente che per un’agricoltura che sia in grado di affrontare queste nuove sfide, è fondamentale il lavoro svolto da queste lavoratrici e lavoratori.

La piattaforma unitaria presentata alle controparti datoriali tiene conto di queste considerazioni e ha l’obbiettivo di tenere il passo con le innovazioni tecnologiche, le trasformazioni che impattano sul lavoro, sulla vita delle lavoratrici e dei lavoratori e del recupero del potere di acquisto fortemente eroso dalle impennate inflazionistiche.

Sarà nostro impegno chiudere questo rinnovo con risultati di qualità e in tempi rapidi, non accettando un ritardo, di ben 18 mesi, come avvenuto la scorsa tornata.

La contrattazione collettiva è sempre più strumento indispensabile e fondamentale per la dignità e la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori; sempre è stato così e oggi ancora di più dopo anni in cui il lavoro è stato denigrato, svalutato e reso sempre più precario. 

Come per tutte le contrattazioni, anche in questo caso serve uno stretto rapporto con le lavoratrici e i lavoratori, al fine di avere il loro sostegno per ottenere i migliori risultati e per avere la loro approvazione dei risultati.

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