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Campagna olivicola, Flai Bat: «Migranti costretti a vivere in assenza di condizioni dignitose»

Campagna olivicola, Flai Bat: «Migranti costretti a vivere in assenza di condizioni dignitose»

Riglietti: «Abbiamo chiesto un incontro alla sindaca di Andria per coordinare interventi di ripristino della legalità in agricoltura e azioni di contrasto ai fenomeni di illegalità contrattuale e legislativa diffusi. Attendiamo una convocazione»

E’ tra le città più olivetate del territorio, con un gran numero di aziende agricole e una massiccia presenza di braccianti, molto spesso lavoratori migranti. Ad Andria, in vista della campagna olivicola che comincerà tra qualche settimana, la Flai Cgil Bat torna a portare all’attenzione delle istituzioni il tema delle condizioni di vita di queste lavoratrici e lavoratori, decisamente lontane dal concetto di dignità umana. E lo fa inviando una lettera con una richiesta di incontro alla prima cittadina, Giovanna Bruno.

“Consegniamo alle istituzioni di questa città il pesante disagio avvertito dai lavoratori migranti impegnati in agricoltura, che provano quotidianamente, sulla propria pelle, l’assenza di condizioni di vita dignitose, perché sono negati loro diritti fondamentali della nostra Costituzione. Questa situazione, seppure più volte denunciata dalla Flai Cgil, è troppo spesso passata sotto silenzio fatta eccezione per rari momenti di attenzione e sensibilità da parte delle Istituzioni, a fronte di gravi fenomeni d’illegalità, forti inadempienze contrattuali, lavoro nero, evasione contrattuale, previdenziale e fiscale. D’altronde, la presenza di migranti nel nostro territorio per essere utilizzati nelle raccolte non è più un’emergenza ma è diventato un fenomeno strutturale, che va affrontato in quanto tale”, denuncia nella missiva Gaetano Riglietti, segretario generale della Flai Cgil.

“Per queste ragioni abbiamo chiesto un incontro urgente, per analizzare i problemi del territorio, coordinare interventi di ripristino della legalità in agricoltura e azioni di contrasto ai fenomeni di illegalità contrattuale e legislativa diffusi. Attendiamo una convocazione”, conclude Riglietti.

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