STOP GENOCIDIO

Siena, Avicoop, sciopero e presidio davanti ai cancelli

“Siamo lavoratrici e lavoratori che hanno partecipato attivamente ai grandi risultati di Amadori – scrive la Rsu Avicoop di Monteriggioni – siamo padri e madri di famiglie che pretendono rispetto, abbiamo necessità di portar a casa lo stipendio che si sta dimezzando a causa del disimpegno dell’azienda”

“Oggi siamo in sciopero e presidio davanti ai cancelli della nostra fabbrica per ottenere risposte da un grande gruppo industriale, come Amadori, che non può continuare ad eludere la discussione sui nostri stipendi”, si legge nel comunicato della Rsu Avicoop di Monteriggioni, alle porte di Siena. Una società tra le più importanti del settore agroalimentare italiano sta lasciando oltre 200 persone e le loro famiglie nell’incertezza, evitando di dare informazioni sul loro futuro occupazionale. “Siamo lavoratrici e lavoratori che hanno partecipato attivamente ai grandi risultati di Amadori – denuncia la Rsu – siamo padri e madri di famiglie che pretendono rispetto, abbiamo necessità di portar a casa lo stipendio che si sta dimezzando a causa del disimpegno dell’azienda. Nessuna risposta in merito alla nostra principale domanda, quante giornate di lavoro e di conseguenza quale stipendio ci attenderà nei prossimi mesi?”. 

“Siamo privi di ammortizzatori sociali, a causa di un contesto legislativo che non ci permette di essere tutelati – spiega la rappresentanza sindacale unitaria di Avicoop – chiediamo il coinvolgimento di tutte le istituzioni perché l’azienda deve rispondere degli impegni assunti. Ringraziamo le istituzioni presenti, presidente della provincia di Siena e l’amministrazione comunale di Monteriggioni presente con il sindaco e con gli assessori”.

Insieme alle organizzazioni sindacali Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil, presenti anche al presidio, è arrivata la convocazione da parte della Regione Toscana che si è resa da subito disponibile ad essere parte attiva nella trattativa con l’azienda. “Ci chiediamo che fine ha fatto l’impegno aziendale che ci garantisce le giornate di lavoro in convenzione aziendale per il 2024 e 2025? Che fine hanno i concetti ‘Gente che ama’ e ‘passione di famiglia’?. 

Sono solo parole al vento e slogan che celano altre verità?”.

“Al nostro gruppo Amadori, ricordiamo che abbiamo lavorato in piena pandemia per garantire il successo aziendale, non ci siamo mai sottratti ai nostri doveri, ora siamo a pretendere la dignità e il rispetto che ci dovete”. 

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