STOP GENOCIDIO

Parma, sciopero alla Citterio. Anno nuovo, vecchie abitudini

Le assemblee delle lavoratrici e dei lavoratori hanno dato pieno mandato ai sindacati per aprire lo stato di agitazione e proclamare un pacchetto di 32 ore di sciopero. Flai: “Troppa incertezza con i continui cambi di appalto”

È cominciato ieri mattina, lunedì 22 gennaio, lo sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori dipendenti della Coopservice Società Cooperativa, in appalto nello stabilimento Giuseppe Citterio SpA di Felino, provincia di Parma. Le assemblee dei lavoratori hanno dato pieno mandato alle organizzazioni sindacali nell’apertura dello stato di agitazione e nella relativa proclamazione di un pacchetto di 32 ore di sciopero. “Le motivazioni che hanno portato i lavoratori a incrociare le braccia – si legge in una nota della Flai Cgil – sono la conseguenza dei continui cambi di appalto nel sito di Citterio, dove dopo l’ennesimo avvicendamento nell’arco di pochi anni si è creato nei lavoratori un clima di incertezza e mancanza di garanzie occupazionali”. “Il mancato riconoscimento degli accordi sottoscritti con i sindacati di categoria, i continui ritmi di lavoro insostenibili e la resistenza a un pieno riconoscimento del rapporto di lavoro in capo alla committenza sono solo alcune delle motivazioni che hanno portato all’apertura della vertenza e alla mobilitazione odierna”. “Per i tanti temi per i quali si attendono chiarimenti da parte di committenza e appaltatore, auspicando un confronto proficuo che porti a risposte certe in tempi brevi, le lavoratrici e i lavoratori di Coopservice si riservano di mettere in campo tutte le iniziative necessarie e a sostegno della vertenza”. La Flai Cgil di Parma sarà al fianco delle maestranze in questa difficile vertenza, sottolineando come “occorrano immediate garanzie occupazionali e organizzative per questi lavoratori che hanno visto sottrarsi diritti e salario, peggiorando significativamente le loro condizioni lavorative negli anni”.

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