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Rinnovo Ccnl dell’industria e cooperazione alimentare, parlano i protagonisti

Il dietro le quinte dell’approvazione della piattaforma di rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro dell’industria e cooperazione alimentare è laborioso. Una costruzione dal basso fatta di assemblee su assemblee, discussioni, aggiustamenti, emendamenti, per accordare tutti i suoni di quella grande orchestra che è il settore alimentare. Più di 450mila lavoratrici e lavoratori, cuore pulsante dell’agroindustria, di quell’eccellenza italiana che viene esportata ai quattro angoli del pianeta. In questi ultimi giorni di maggio sono arrivati da tutta Italia al Marriot Park Hotel di Roma, tappa finale di un percorso che ha come traguardo il rinnovo del contratto di lavoro. Uno sforzo unitario, con Fai Cisl e Uila Uil, per ascoltare i problemi e conoscere le richieste del lavoro e rispondere come meglio si può alle difficoltà che ogni singola lavoratrice, ogni singolo lavoratore deve affrontare. Così quando Andrea Gambillara e Angelo Paolella, segreteria nazionale della Flai Cgil, sintetizzano i tre temi principali della contrattazione, salario, orario di lavoro, precarietà, arrivano in risposta esempi concreti di vita reale in fabbrica, in produzione, nelle parole di Marco Spada della Heineken di Massafra, Taranto, in quelle del delegato calabrese di Galbani, Antonio Curcuglioniti, che non vogliono essere spettatori ma protagonisti di un rinnovo contrattuale ambizioso, che significa mettere nero su bianco diritti e tutele necessari e sempre più urgenti, di fronte a una congiuntura non certo favorevole.

Non è facile trovare un’intesa con una controparte molto ‘frastagliata’, così viene registrato positivamente il fatto che otto associazioni datoriali hanno deciso di unirsi. Ci sono le lavoratrici e i lavoratori, quelli che fanno i turni, che hanno bisogno di conciliare i tempi di vita e di lavoro, che devono fare i conti con un costo della vita in continuo aumento, a causa di un’inflazione che ha eroso le conquiste salariali del passato, donne e uomini preoccupati per il futuro, per i loro figli, tanto simili ai giovani colleghi che lavorano per ditte in appalto, con minori diritti e tutele. Working class heroes, ricordando John Lennon. 

Al Marriot hotel di Roma è il giorno degli interventi, sul palco i segretari generali di Fai, Flai e Uila Onofrio Rota, Giovanni Mininni e Stefano Mantegazza. Nelle parole dei delegati e dei dirigenti sindacali della Flai – Elena Vidrascu Rsu e Rsl di Mc Carni, Laura Tosetti, segretaria generale Flai Liguria, Andrea Tapognani, Rsu Coca Cola Caglairi, Vincenzo Zaccagnino Rsu Barilla di Melfi, Valerio Bondi, segretario generale Emilia Romagna, Michela Lorenzini, Rsu Dr. Schar stabilimento della Val Sugana Trentino Alto Adige, Simona Marchesi Rsu Perugina, Lorenzo Fiorese Rsu e Rsl Sammontana – lo spaccato di un mondo del lavoro che chiede di veder riconosciuto il proprio valore. “L’unione fa la forza, non dobbiamo mai fermarci ma lottare per il lavoro, la dignità, la vita”, conclude Elena Vidrascu. Non possono mancare parole accorate di fronte alla tragedia dell’alluvione in Emilia Romagna, che ha colpito in modo pesantissimo intere popolazioni in uno dei cuori produttivi del comparto agroindustriale. Il lavoro va avanti, da domani la parola alle controparti, le associazioni datoriali dovranno ascoltare la voce del lavoro e dare una risposta all’altezza.     

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