Parte da Bologna la mobilitazione “Per una nuova stagione del lavoro e dei diritti”

In tantissime e tantissimi a Bologna il 6 maggio per la prima delle tre manifestazioni indette da Cgil, Cisl, Uil. Mentre iniziano gli interventi dal palco, la piazza già non contiene tutti i partecipanti.

Noi ci siamo, con le nostre bandiere, i nostri striscioni, per  sostenere con la mobilitazione le richieste a Governo e imprese per un cambiamento delle politiche industriali, economiche, sociali e occupazionali; tutela dei redditi dall’inflazione ed aumento del valore reale delle pensioni e dei salari, rinnovo dei contratti nazionali dei settori pubblici e privati; riforma del fisco; potenziamento occupazionale e incremento dei finanziamenti al sistema sociosanitario;

un mercato del lavoro inclusivo per dire no alla precarietà; basta morti e infortuni sul lavoro, contrasto alle malattie professionali; restituire valore al lavoro e portare avanti una lotta senza quartiere alle mafie e al caporalato; riforma del sistema previdenziale; politiche industriali e d’investimento condivise con il mondo del lavoro per negoziare una transizione ambientale sostenibile, sociale e digitale, realizzando un nuovo modello di sviluppo con particolare attenzione al Mezzogiorno. 

Il Segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, davanti a una piazza Maggiore stracolma, ha iniziato così il suo intervento: “Una bellissima piazza, una partecipazione davvero enorme che dimostra come la gente non cade nella propaganda, che c’è bisogno di cambiare e che le politiche che il governo sta facendo non hanno il consenso del paese. Serve cambiare musica: combattere la precarietà come ci chiedono i giovani, aumentare davvero i salari con una riforma fiscale che colpisca la rendita e politiche che mettano al centro la qualità del lavoro e lo sviluppo del paese”.

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