La festa dei lavoratori del macello di Baldichieri

Sono i lavoratori del macello di Baldichieri, quelli che dopo cinque mesi di proteste, in presidio permanente sotto la tenda rossa della Flai Cgil, hanno vinto. Da lunedì si lavora con il giusto contratto e il giusto salario, oggi invece si fa festa, si aspetta solo che smetta di piovere per smontare la tenda della resistenza e si brinda all’anno appena nato con speranza e fiducia. Piove e fa freddo, ma sorridono tutti. Non era scontato, non era facile arrivare a questo risultato restando uniti, senza arretrare di un centimetro da richieste sacrosante. Sotto il sole di agosto con un caldo soffocante, sotto la pioggia di ottobre, nel gelo della prima parte di dicembre. Si stappano le bottiglie di spumante e ci si abbraccia, è proprio un bel momento. Si intona ancora una volta il coro che ha accompagnato l’intera vertenza: “Siam macellatori, non siamo agricoltori”. Si tagliano un panettone e un pandoro mentre scende la pioggia, ma che fa? “La loro lotta li ha fatti diventare ‘i lavoratori del macello di Baldichieri’ – sottolinea Letizia Capparelli, Flai Cgil Asti – non sono più lavoratori comuni. Abbiamo ottenuto anche risarcimenti per gli anni precedenti di lavoro con i vecchi appaltanti, si era partiti da una base di trattativa di circa 300 euro a testa per il pregresso e si è arrivati a cifre che per alcuni lavoratori hanno superato i 20mila euro”. Cristian Covali, rappresentante sindacale, è quasi commosso: “Non finirò mai di ringraziare Letizia, Denis, Giorgio Airaudo, Giovanni Mininni che è venuto qua a più riprese e ci ha sostenuto in tutti i modi, il segretario della Camera del lavoro di Asti, Luca Quagliotti”. “Si lavorerà meglio e in sicurezza, prendendo i tempi necessari per rispettare tutte le norme di prevenzione e infortuni e del benessere animale, e il fatturato comunque non si abbasserà. La lotta però non finisce, ora sarà fondamentale costruire un percorso di stabilità e garantire un futuro con gli accordi stabiliti dalla contrattazione sindacale degli ultimi mesi”, aggiunge il segretario piemontese della Flai, Denis Vayr. Andrea Gambillara, segreteria nazionale della categoria, è chiaro: “Finalmente lavoreranno con il ‘loro’ contratto. In gioco c’era la dignità del lavoro. Sono stati momenti durissimi e solo la solidarietà, anche concreta, che si è creata intorno a questa vertenza ha reso possibile essere qui oggi”. Airaudo, che guida la Cgil piemontese, ricorda il senso più profondo del sindacato: “La stessa etimologia della parola  – spiega – significa insieme e giustizia. Uniti i lavoratori hanno avuto giustizia”. I lavoratori saranno assunti dalla Laborapp di Mantova, che ha appalti in tutto il nord Italia e ora ha anche il lavoro della macellazione del gruppo Ciemme, nuovo proprietario dello stabilimento di Baldichieri. Ora tutti a pranzo, tutti vorrebbero che questa festa non finisse mai. In cinque mesi di lotta si sono creati legami che non si potranno cancellare, una vertenza vissuta non solo dai lavoratori ma anche dalle loro famiglie con un trasporto e una determinazione fuori dal comune.  

Il racconto su Collettiva

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