Incendio Borgo Mezzanone. Mininni, una tragedia annunciata che si poteva evitare

Agire in maniera strutturata su accoglienza, collocamento e trasporti

 “Ancora un morto questa notte per un incendio tra le baracche di Borgo Mezzanone; ancora la morte annunciata di un lavoratore straniero, del Gambia, impegnato nel lavoro nei campi. Si seguita ad assistere ad uno stillicidio inaccettabile, causato da una mancata politica di accoglienza sulla quale da anni chiediamo interventi strutturati, dalla Puglia alla Calabria, alla Sicilia.Si continua a morire nei ghetti sempre con le stesse dinamiche, che denunciamo da anni, rimanendo in molti casi inascoltati”. Lo dichiara Giovanni Mininni, Segretario Generale Flai Cgil nazionale.“A Borgo Mezzanone stiamo apprezzando l’azione della Procura di contrasto all’illegalità; ma riscontriamo un mancato coordinamento dalla parte della Prefettura, alla quale erano stati affidati i poteri del Commissario straordinario di governo, Prefetto Rolli, per affrontare le questioni dell’accoglienza al fine di trovare situazioni alloggiative dignitose per i tanti lavoratori impiegati in agricoltura. Anche i moduli abitativi messi a disposizione della Regione Puglia vanno posizionati dove servono, vicino ai luoghi dove le persone vanno a lavorare. Per fare questo serve una azione di coordinamento che si interfacci con collocamento pubblico, trasporti e rispetto dei contratti, coordinamento che la Sezione territoriale della Rete del lavoro agricolo può svolgere, ed aveva cominciato a farlo nei primi mesi di sperimentazione. Tutto questo percorso – conclude Mininni – si è inspiegabilmente bloccato e ciò denuncia un irresponsabile abbandono dello Stato, in senso lato, nel voler applicare una legge dello Stato, la 199/2016, e garantire la legalità del lavoro in questo Paese”.

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