new!

Il lavoro è integrazione, l’altro volto della Calabria

Il lavoro è integrazione, l’altro volto della Calabria

Fra le cipolle di un’azienda agricola di Amantea lavoratori italiani e migranti trovano quell’integrazione da sempre obiettivo, almeno sulla carta, di una politica troppo spesso distratta se non complice di quelle chiusure xenofobe i cui drammatici effetti sono ben visibili nelle cronache dei media. Fino ad arrivare a vere e proprie stragi come quella che, qualche mese fa, è avvenuta a pochi metri dalla costa calabra. Lavorare fianco a fianco, condividere le fatiche e perché no, anche le soddisfazioni di un impegno quotidiano in un’azienda agricola, è anche un modo per conoscersi, tessere legami, imparare la lingue. In una parola integrarsi. Si chiama “Il lavoro è integrazione, l’altro volto della Calabria” l’iniziativa promossa da Cgil Flai Cosenza, Cgil Cosenza e Alpaa al Mediterraneo Palace Hotel di Amantea. A moderare i lavori Giovambattista Nicoletti segretario generale Flai Cgil Cosenza, interviene Alessia Costabile, del dipartimento Immigrazione Flai Cgil Cosenza, le conclusioni sono affidate a  Giovanni Mininni, segretario generale Flai Cgil nazionale. A margine dell’iniziativa l’inaugurazione a Campora San Giovanni (via delle Dalie 16) della Casa dei Popoli, un luogo che dovrà rappresentare un punto di riferimento per le tante lavoratrici, i tanti lavoratori extracomunitari residenti nella zona. Non solo luogo di tutela dei diritti, ma soprattutto di accoglienza.

Articoli correlati

A Portomaggiore la lotta al caporalato si fa strada

Nel basso ferrarese, dove a fare le spese dello sfruttamento in agricoltura è in particolare la comunità pakistana, è partito Agribus. Un servizio di trasporto per 150 lavoratori delle campagne fortemente voluto dalla Flai. Durerà tre mesi ma già è pronto un progetto per il 2026. Siamo stati alla sua inaugurazione