Giornata mondiale della sicurezza alimentare, Mininni: “Il cibo sano è frutto di un lavoro libero da sfruttamento” 

“Un cibo sano e di qualità non può che essere frutto di un lavoro dignitoso, libero da ogni forma di sfruttamento – sottolinea il segretario generale della Flai Cgil, Giovanni Mininni – La Giornata mondiale della sicurezza alimentare è l’occasione per affrontare un tema di grande importanza come il diritto al cibo, per parlare di sistemi alimentari sostenibili, compatibili con un ambiente sempre più provato dall’inquinamento e dagli stravolgimenti climatici causati da un modello di sviluppo deleterio”. ‘Non c’è sicurezza alimentare senza alimenti sicuri dal punto di vista igienico sanitario’, c’è scritto in una risoluzione delle Nazioni Unite, approvata a New York il 20 dicembre 2018, con cui è stato istituito il World Food Safety Day, che si celebra ogni 7 giugno. “Una giornata mondiale per promuovere la corretta informazione sul cibo – sottolinea Mininni – nella consapevolezza che un elevato livello di sicurezza alimentare riguarda tutti e che oggi è cruciale per la salute globale, ma anche per far fronte ai cambiamenti climatici e dare vita a sistemi alimentari sostenibili a livello mondiale”. “Un lavoratore che non riceve il giusto salario, a qualsiasi latitudine, non potrà avere a disposizione un cibo sano e sufficiente, allo stesso modo un cibo prodotto da lavoro sfruttato non sarà mai un buon cibo. Bisogna adottare ogni soluzione possibile per arginare le distorsioni e le ingiustizie di sistemi economici che troppo spesso guardano esclusivamente al massimo profitto, ignorando i diritti delle persone, la tutela dell’ambiente, la conservazione della terra. La strada per garantire a tutti un effettivo accesso a un cibo sano e di qualità è ancora lunga e deve fare i conti con palesi distorsioni. L’obiettivo fame zero previsto nell’Agenda 2030 è ancora lontano e non si può pensare di raggiungerlo – conclude Mininni – senza considerare un sistema globale più giusto, che distribuisca in modo equo le risorse alimentari ma che sia anche sostenibile dal punto di vista ambientale e sociale”.

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