Flai con Giordano Vini, Primo Maggio amaro e di lotta

Annunciati la chiusura del teleselling nel cuneese e il trasferimento delle produzioni nel veronese, a 400 km. La decisione lascia senza lavoro 24 persone

“E’ un Primo Maggio amaro e di lotta per i lavoratori e le lavoratrici di Giordano Vini e Italian Wine Brand che pochi giorni fa si sono visti annunciare il trasferimento a Verona o la cessazione del loro posto di lavoro”, dichiara la Segretaria nazionale della Flai Cgil, Silvia Guaraldi, responsabile del settore vitivinicolo. Il più grande gruppo italiano vinicolo che nella sua fase di costituzione pochi mesi fa “ha avuto modo di dimostrare una scarsa propensione a relazioni sindacali corrette e trasparenti – denuncia la Flai – ha annunciato nel cuneese la chiusura del teleselling di Giordano Vini lasciando senza lavoro 24 lavoratrici, il trasferimento delle produzioni di IWB nel veronese, e il conseguente trasferimento dei lavoratori ad oltre 400 km da casa”. “Siamo vicini ai lavoratori e alle lavoratrici che oggi sono in lotta per il loro posto di lavoro e il loro reddito. Il 6 maggio in occasione del primo incontro con la società dopo l’annuncio di cessazione dell’attività con le sigle sindacali territoriali i lavoratori e le lavoratrici saranno in presidio per far sentire forte e chiara la loro voce e la loro protesta difronte a questa doccia fredda che mina il loro futuro”.

“Non un Primo maggio di festa ma di lotta – conclude la segretaria della Flai Cgil – per loro e per tutti i lavoratori e le lavoratrici che stanno difendendo il loro posto di lavoro, che lottano contro la precarietà, che lottano per la sicurezza, che lottano contro lo sfruttamento”.

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