Flai Cgil per ‘un cessate il fuoco permanente e una soluzione politica’

Sottoscriviamo l’appello  www.cessateilfuoco.org promosso da Emergency, Laboratorio Ebraico Antirazzista – LeA, Mediterranea e Assopace Palestina. Il 10 dicembre saremo alla Marcia straordinaria per la pace ad Assisi

“La dimostrazione che i conflitti si possano risolvere senza uccidere migliaia di persone è sotto gli occhi di tutti – spiega Andrea Coinu, responsabile politiche internazionali della Flai Cgil – Anche dei pragmatici iper-realisti che non pensano esista un’alternativa alla guerra, perché d’altronde è sempre stato cosi. È questo il momento del massimo impegno da parte di tutte e tutti i pacifisti, per sostenere una fragilissima tregua che può diventare la porta per un nuovo corso nell’area del Medio Oriente o l’anticamera di una delle peggiori pagine di violenza dell’era contemporanea. Tra molti anni nessuno di noi potrà dire di non aver saputo, di ignorare cosa stesse succedendo oggi a Gaza e di non esser intervenuto”. La Flai-Cgil sottoscrive l’appello www.cessateilfuoco.org, per un cessate il fuoco permanente e una soluzione politica, promosso da Emergency, Laboratorio Ebraico Antirazzista – LeA, Mediterranea e Assopace Palestina. Lo fa con la stessa convinzione con cui invita il mondo del lavoro che rappresenta a partecipare alla Marcia della pace ad Assisi Il 10 dicembre, in concomitanza col 75° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo (10 dicembre 1948-2023).

Perché dove c’è guerra c’è violazione dei diritti umani e per garantire i diritti umani bisogna, per prima cosa, eliminare la guerra dalle possibili alternative e combattere democraticamente fino a quando questo strumento di morte verrà integralmente sostituito dal rispetto diplomatico e il reciproco riconoscimento politico, ovunque e in tutti i conflitti del mondo.

“Auspichiamo e invitiamo il nostro Governo e le istituzioni internazionali ad invitare anche Ucraina e Russia ad aprire ad una fase di cessate il fuoco che sia preludio di risoluzione pacifica del conflitto – conclude Coinu – Nella realtà di guerra sono sempre le classi lavoratrici e maggiormente svantaggiate a subire le conseguenze peggiori, con la propria vita nel peggiore di casi, ma sempre con carenza di cibo, acqua e cure mediche. Come sindacato va a loro il nostro pensiero e per loro, coi nostri mezzi, continueremo a tenere alta l’attenzione per le loro condizioni”.

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