Flai ancora in piazza, il pubblico riguarda tutti noi

Piazza del Popolo si riempie ancora una volta, in difesa della sanità, dell’istruzione, dell’intero settore pubblico, per il contratto, per dire no allo scellerato disegno dell’autonomia differenziata che altro non è che la secessione dei ricchi. I nuovi tagli del governo, per l’ennesima volta, mettono sempre più a rischio diritti che si pensavano acquisiti, dopo decenni di lotte. ‘Essenziali per Costituzione’, come è scritto sulle felpe e sui gilet dei manifestati. Sono fra i meno pagati d’Europa, eppure lavorano per assicurare servizi essenziali, salvare vite, formare giovani che saranno le donne e gli uomini di domani, assicurano i servizi essenziali nella vita di tutti i giorni. Pubblico è meglio, scandisce una piazza dove c’è anche la Flai, in solidarietà con la Funzione pubblica Cgil e le categorie pubbliche della Uil. Sono arrivati da tutta Italia a Roma, in migliaia per ribadire ancora una volta che la misura è colma, che fermare il governo di Giorgia Meloni, Salvini e Tajani significa dare una possibilità di reale crescita al paese, salvaguardando i diritti e le tutele di chi lo manda avanti. La ricchezza è concentrata nelle mani di pochi. Lavoratori dipendenti e pensionati sono tassati più delle banche e delle imprese che hanno fatto profitti miliardari, grazie a chi per vivere deve lavorare e troppo spesso fa fatica ad arrivare a fine mese. Non può piovere sempre sul settore pubblico, colonna vertebrale del paese. Impermeabili e ombrelli riparano da scrosci di pioggia che si alternano a squarci di sereno, i manifestanti salutano il sole che si affaccia intonando ‘Bella ciao’, con la promessa che questo è solo l’inizio. Ci rivediamo in piazza.  

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