L’Effat presenta un modello di direttiva Ue contro sfruttamento nei subappalti e caporalato. Flai: Sosteniamo con forza la proposta

«Un cruciale passo in avanti per la protezione dei diritti dei lavoratori in tutta Europa», così la Federazione europea dei sindacati di agroalimentare e turismo (Effat) ha definito in una nota la presentazione ufficiale del modello di direttiva su intermediazione di manodopera e condizioni di lavoro eque nelle catene di subappalto alla vicepresidente della Commissione Ue Roxana Mînzatu.

Il segretario generale dell’Effat Enrico Somaglia, presentando la proposta martedì 13 maggio, ha chiesto con forza che l’Unione europea intraprenda un’iniziativa legislativa ambiziosa, che affronti l’abuso dei subappalti e l’assenza di regolamentazione nell’intermediazione del lavoro, «due pratiche interconnesse – si legge ancora nella nota – che sono sempre più alla base di sfruttamento, dumping sociale e competizione sleale nei settori dell’Effat e non solo».

Il modello di direttiva dell’Effat contiene proposte concrete per limitare il subappalto, regolamentare il ruolo degli intermediari di manodopera e intervenire sul fenomeno del caporalato, rafforzare le ispezioni sul lavoro e renderle più efficaci.

«Come Flai sosteniamo con forza la proposta avanzata dall’Effat – commenta il responsabile Politiche internazionali della Flai Andrea Coinu -. È ora di costruire un mercato del lavoro europeo che abbia un obiettivo unico, quello di non avere più lavoratori sfruttati e sotto ricatto nell’intera Unione. Da tempo denunciamo come il meccanismo degli appalti e dell’intermediazione siano un problema non solo sindacale. Si tratta di modelli che, oltre a non dare le giuste garanzie a chi lavora, non permettono di valorizzare il lavoro delle imprese che non basano sullo sfruttamento la propria competitività»·

Lo scorso settembre una delegazione della Flai aveva partecipato alla manifestazione dell’Effat “Stop exploitation”, “Basta sfruttamento”, organizzata a Strasburgo davanti alla sede del Parlamento europeo per chiedere alle istituzioni Ue di combattere lo sfruttamento del lavoro nelle catene di subappalto e nell’intermediazione di manodopera.

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