Con il popolo argentino, contro la tempesta neoliberista del presidente Milei

E’ il giorno dello sciopero nazionale indetto dai sindacati argentini (Cgt, Ctat, Ctaa) contro la riforma shock del mercato del lavoro avviata dal nuovo presidente Milei scavalcando il Congresso. Una ferita, profonda, alla democrazia, un grave pericolo per gli assetti sociali non solo argentini. Cgil e Uil sono in presidio davanti all’ambasciata argentina a Roma, in piazza dell’Esquilino, in una fredda giornata invernale. “Il Sud America come sempre diventa terra di sperimentazioni – osserva Andrea Coinu, responsabile politiche internazionali Flai Cgil – Non è un caso che il neoliberismo globalizzato cerchi di rinnovarsi proprio dove è nato e gettando giù la maschera appaia per quello che è. Volgare e violento come Milei, suo attuale portavoce, che vorrebbe, guarda caso, limitare il ruolo del parlamento e del pubblico per esaltare il privato”. Coinu non ha dubbi: “Questa non è più un’ideologia ma la palese rincorsa ad interessi finanziari e di profitto che risiedono in una sparuta élite sempre più aggressiva che attacca costantemente il concetto di pubblico e bene comune per il guadagno di pochi. Per questo siamo a fianco al movimento dei lavoratori argentino e di tutto il movimento sindacale sudamericano. Perché per primi sono stati attaccati dal progetto di Milei di ridurne il ruolo e per primi pagheranno le conseguenze di politiche economiche e non sociali che ne peggioreranno le condizioni di vita e di lavoro. Siamo con voi e saremo sempre a fianco di tutte le lavoratrici e i lavoratori che lottano e lotteranno per la loro dignità e i loro diritti”. Nel laboratorio di Milei le cavie siamo noi, lavoratrici e lavoratori. 

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