Campi della legalità 2015

Anche quest’anno la Flai è tra i promotori dei campi di volontariato e di studio sui beni confiscati alle mafie, un progetto nazionale promosso dall’Arci e Libera in collaborazione con la Cgil, lo Spi e la categoria dell’agricoltura e dell’industria alimentare legata alla Cgil.

Una collaborazione che si rinnova e rafforza, dopo le positive esperienze degli anni scorsi, che solo nel 2014 ha visto circa 1000 giovani volontari partecipare ai campi di volontariato promossi dalle organizzazioni sindacali sui beni confiscati alle mafie.

L’obiettivo del progetto è favorire il sostegno attivo alle tante realtà che quotidianamente si impegnano nel riuso sociale dei beni confiscati (prevalentemente agricoli), favorendo lavoro legale e sviluppo contro le mafie. Sono le cooperative sociali che operano sui beni confiscati con cui la Flai in questi anni ha intrapreso un rapporto di collaborazione, con l’obiettivo di rafforzare le relazioni tra le tante realtà impegnate per la legalità nel sindacato e nella diffusa rete di organizzazioni della società civile.

Ma i campi di volontariato sono anche uno straordinario momento di confronto tra diverse generazioni; è proprio questa l’utilità dei tanti momenti di confronto – prevalentemente pomeridiani e serali – dove volontari giovani e non, hanno modo di confrontarsi con testimonianze dirette di familiari di vittime innocenti di mafia, rappresentanti delle Istituzioni, dell’associazionismo e del sindacato, impegnati nella difficile opera di contrasto alle mafie. Gli incontri formativi con i volontari sono anche l’occasione per discutere delle campagne promosse dalla Cgil per contrastare l’illegalità economica; dalla questione del riuso delle aziende confiscate e la tutela dei lavoratori alla questione dell’infiltrazione della malavita nella gestione degli appalti, dalla questione del lavoro nero, del caporalato, della tratta di esseri umani al tema della contraffazione e delle agromafie. Tutti temi che rappresentano il segno dell’impegno quotidiano di chi – come la Cgil e le categorie ad essa collegate – crede che il pieno ripristino della legalità, in ambito sociale quanto economico, sia un presupposto fondamentale per una nuova idea di sviluppo diversa dalla crisi economica degli ultimi anni, quest’ultima un’ulteriore opportunità per le mafie per zavorrare e fagocitare pezzi interi della nostra economia.

Poi c’è il lavoro mattiniero di volontariato a sostegno delle cooperative e delle associazioni. Si va dal lavoro nei campi, laddove ci sono già cooperative agricole attive nel riuso produttivo dei beni confiscati, alla risistemazione di beni con le associazioni che operano sui territori coinvolti dal progetto. Gran parte del patrimonio confiscato giace per anni in stato di abbandono, il lavoro dei volontari è necessario proprio per risistemarlo, renderlo produttivo e pronto ad essere consegnato a realtà di promozione sociale e associazioni senza scopo di lucro che saranno poi i soggetti deputati a restituire questi beni alla collettività, attraverso un riuso produttivo dalla forte rilevanza pubblica e sociale.

I campi saranno attivi da Giugno a Settembre, da nord a sud, i periodi di permanenza per i volontari saranno di circa 10 giorni. I dettagli, le modalità di partecipazione e il programma completo saranno caricati su: www.flai.it – www.arci.it – www.libera.it

Roberto Iovino

Articoli correlati

Siamo uomini o caporali? Stop a un sistema che sfrutta e uccide

Un caporale non è un uomo, perché la pietà gli è rimasta in tasca. Per soldi chiude gli occhi alle pur minime esigenze dei...

Caporalato, il 6 luglio manifestazione nazionale a Latina

Il 6 luglio la Cgil, assieme alle associazioni della società civile, sarà nuovamente in piazza a Latina per una grande manifestazione nazionale contro il...

Sfruttamento e caporalato, Mininni al governo: “Le leggi ci sono, applichiamole”

“Gli annunci che abbiamo ascoltato, anche in passato, quando sono accadute tragedie come quella di Satnam Singh, di interventi risolutivi su questa autentica piaga...