Baldichieri d’Asti, venerdì si smonta la ‘tenda rossa della resistenza’ 

Firmato l’accordo che tutela i 106 lavoratori del macello, assicurando loro il contratto dell’industria alimentare e l’impiego full time, senza periodo di prova. Una splendida calza della Befana

L’Epifania porta via la ‘tenda rossa della resistenza’, che per 152 giorni ha dato riparo agli operai in presidio di protesta davanti ai cancelli del macello di Baldichieri. La firma dell’accordo che tutela tutti i 106 lavoratori, assicurando loro il contratto dell’industria alimentare e l’impiego full time, senza periodo di prova, è una splendida calza della Befana. Venerdì si tolgono i picchetti, si riavvolgono i tiranti e si rimettono i teloni a posto, in perfetto stato. Tutto pronto a essere rimontato se ci sarà nuovamente bisogno della tenda dei diritti. E poi a pranzo per festeggiare un successo che è stato possibile solo grazie un’unione che ha fatto la forza, valore fondante del sindacato. 

Il prossimo 8 gennaio tutti gli operai del macello di Baldichieri, in provincia di Asti, torneranno a lavoro. Negli ultimi giorni sono state anche fatte le visite mediche necessarie. Si chiude così, con la vittoria dei lavoratori, della Flai Cgil e della Cgil tutta, una vera e propria maratona iniziata il 3 agosto dell’anno scorso. “In quei giorni non sapevamo nemmeno se avremmo avuto le forze per  arrivare a metà percorso – ricorda soddisfatta la segretaria astigiana della Flai Cgil, Letizia Capparelli – Ora possiamo tirare un sospiro di sollievo e guardare al futuro con ottimismo, facendo tesoro di questa preziosa esperienza”. 

La vertenza non si era aperta nel migliore dei modi, nelle pieghe di passaggi di proprietà e continui cambi di appalto che finivano per peggiorare sempre più le condizioni di vita e di lavoro degli addetti del macello. Una trattativa iniziata con Fortes Srl e l’azienda acquirente gruppo Ciemme, e dopo l’intervento della guardia di finanza, all’alba del 12 ottobre scorso, spostata anche sui tavoli della magistratura. 

Il 28 dicembre sono stati firmati gli accordi finali di una vertenza che è andata avanti per 152 giorni. Soddisfatti i 106 lavoratori che hanno ottenuto non i 300 euro proposti dall’azienda all’inizio della vertenza, ma un risarcimento danni che per molti operai è stato di 25mila euro. “E’ finito un 2023 che per questi uomini e loro famiglie è stato molto complicato – tira le somme Giovanni Mininni, segretario generale nazionale della Flai Cgil – solo grazie alla loro tenacia e perseveranza, l’anno si è chiuso nel migliore dei modi. Siamo stati al loro fianco anche con una raccolta di fondi, per non cedere di fronte al consueto inaccettabile ricatto occupazionale, offrendo un contratto, quello dell’agricoltura, che non riconosceva la loro professionalità”.  

“Non possiamo non essere orgogliosi di aver sostenuto questa giusta battaglia fin dall’inizio – aggiunge il segretario generale della Cgil Piemonte, Giorgio Airaudo – tutti i lavoratori sono stati riassunti e potranno esercitare la loro professionalità inquadrata e retribuita finalmente nel modo corretto”.

Il 2024 sta iniziando bene. Denis Vayr, Flai Cgil Piemonte sottolinea: “Questa esperienza ci sarà utile. Abbiamo vissuto momenti complicati nella trattativa, ci siamo tirati su di morale a vicenda. Abbiamo fatto della trasparenza nelle comunicazioni il nostro punto di forza, si è sempre detto tutto, non ci sono mai stati segreti. Questo ha creato una fiducia totale fra tutti. La Rsa Cristian Covali è stato il nostro punto di forza, i lavoratori tutti sempre al nostro fianco e noi al loro”. 

Il sindacato non abbasserà comunque la guardia, gli accordi sono stati firmati, ora devono essere rispettati. “Difenderemo l’applicazione del Ccnl industria alimentare, quello che spetta agli operai del macello di Baldichieri d’Asti. Molta attenzione è stata posta alla riorganizzazione dei ritmi produttivi, abbiamo ottenuto il quasi dimezzamento dei suini macellati in un’ora, garantendo più salute e più sicurezza sul lavoro. Anche una svolta qualitativa che potrà assicurare attraverso la qualità, introiti maggiori e redistribuzione ai lavoratori. Continueremo a stare al fianco dei lavoratori, perché solo uniti si può vincere”.

Articoli correlati

La Flai firma, per resistere

Nel giorno della Liberazione più partecipata da molti anni a questa parte, non sono ancora passate in archivio le parole dell’ineffabile ministro Lollobrigida, pronto...

“Non c’è pace senza giustizia sociale”. A Caserta il convegno di Flai e Cgil

Mininni: "Per difendere le persone più vulnerabili, che hanno un lavoro povero o insicuro, da domani, 25 aprile, cominciamo a raccogliere le firme per...

La 194 non si tocca

L’idea di avere il controllo sul corpo delle donne è una regressione: non siamo disponibili ad accettarlo Siamo ancora in piazza, a Roma, davanti al...