Anche la Flai in piazza contro l’insicurezza sul lavoro 

Mezzo paese si è fermato, almeno per quattro ore, nel giorno dello sciopero contro l’insicurezza sul lavoro deciso da Cgil e Uil dopo le ripetute stragi operaie che continuano a insanguinare la penisola. Anche il comparto dell’agroindustria ha incrociato le braccia denunciando che un modello di sviluppo e di organizzazione del lavoro che ferisce e uccide non è tollerabile. Le adesioni allo sciopero sono state più che significative. Alcuni numeri: alla Sammontana di Empoli si è fermato il 97 % degli addetti, il 100% alla Veronesi prosciutti di Parma, il 75% in Agricola Tre Valli, 90% in Parmalat, 90% anche alla Heins nel Lazio, l’80% in Piemonte, alla Lavazza. In piazza con le nostre bandiere e inostri slogan perché non si può essere spettatori, complici di una realtà in cui ogni anno più di 1200 donne e uomini escono la mattina per andare a lavoro e purtroppo la sera non tornano dai propri cari. Il lavoro deve essere sicuro, dignitoso, con diritti e tutele adeguate. E deve essere pagato decentemente. Adesso basta.   

Articoli correlati

«Noi, forestali siciliani, precari e traditi dalla politica. Ma non ci arrendiamo»

Parla Giuseppe Candela, lavoratore stagionale in servizio da quasi quarant’anni e iscritto alla Flai Cgil. «Torniamo in piazza il 22 gennaio per una riforma...

No al ddl Sicurezza, il 17 gennaio la mobilitazione diffusa

"100mila luci contro il buio del regime": con questo slogan la rete "No ddl Sicurezza - A pieno regime", a cui la Flai Cgil...

Il welfare non può essere risolto dal privato

A Milano per raccontare il contributo della bilateralità dell’industria alimentare. “Per noi resta integrativa e non sostitutiva, come invece sta diventando”, precisa il segretario...