Per un progetto solidaristico contro le nuove povertà

 

Il 16 maggio Roma presso il Complesso Chiesa del Gesù si è svolta una interessante, e per aspetti inedita, iniziativa promossa dalla Flai Cgil e dalle Associazioni ELPIS e ARSS (associazioni e realtà del mondo cattolico) sul tema della povertà e delle disuguaglianze.

I lavori, introdotti da Padre Giovanni La Manna, Rettore dell’Istituto Massimo e Presidente di ELPIS, e moderati da Giovanni Mininni, Segretario Generale della Flai Cgil, sono stati conclusi dal Segretario Generale della Cgil, Maurizio Landini.

L’iniziativa ha visto alternarsi negli interventi diverse associazioni sociali, del mondo cattolico e il sindacato; Don Benoni Ambarus, direttore Caritas Roma; Fabrizio Patrizi dell’Arss, insieme a testimonianze provenienti dal mondo accademico, delle amministrazioni locali e delle associazioni, portate dal Professor Becchetti, dal Sindaco di Saluzzo, Calderoni, dal presidente della cooperativa sociale Esperanto, Buffardi.

La collaborazione tra Flai Cgil, ELPIS e ARSS è nata su un concreto progetto di solidarietà e aiuto verso soggetti deboli e in difficoltà, finalizzato a fornire derrate alimentari, consegnate dalla Flai Cgil all’elemosineria del Papa e poi distribuite alle mense della Caritas o direttamente alle famiglie. L’obiettivo condiviso dai promotori è stato quello di rispondere immediatamente ad un bisogno primario, in un’ottica più ampia di contrasto alle diseguaglianze e alla povertà, o alle nuove povertà, che il perdurare della crisi non fa che acuire.

“Con le realtà oggi qui presenti ci siamo incontrati e riconosciuti nelle azioni concrete che facciamo -dichiara Giovanni Mininni-nell’impegno comune al fianco dei più deboli e di chi si trova ai margini della società senza far prevalere le provenienze di ognuno di noi da culture e percorsi diversi. Nella nostra collaborazione abbiamo voluto dare risposte concrete a chi è in difficoltà, senza dimenticare di chiederci cosa provochi queste diseguaglianze e perché il sistema non produce giustizia sociale ma al contrario polarizza la ricchezza e comprime i diritti. Così i più deboli diventano paradossalmente i nemici, a tutti noi questo tipo di società non piace”.

“Per questo – spiega Mininni – abbiamo deciso di fare insieme azioni utili, con la Caritas e quelle realtà associative che abbiamo incontrato nelle periferie delle grandi città, nell’allestire l’ex caserma a Saluzzo, nei ghetti di Foggia, di San Ferdinando e di Castel Volturno. Con loro ci siamo ritrovati a dare risposte ai lavoratori migranti, lavoratori necessari per la nostra economia, ma che lo Stato italiano non sa accogliere se non in una baraccopoli. Noi abbiamo il dovere di farci carico della situazione che abbiamo davanti, contrastando la deriva in cui si vorrebbe far precipitare il Paese, anche con iniziative e con progetti come questi”.

                                                   

A. V. 

 

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