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Scanzano Jonico, stipati in dieci su un auto omologata per sette si schiantano: 4 morti e 6 feriti. Flai: Strage frutto di un sistema

Scanzano Jonico, stipati in dieci su un auto omologata per sette si schiantano: 4 morti e 6 feriti. Flai: Strage frutto di un sistema

Il bilancio della strage è di quattro morti e sei feriti gravi. L’incidente è avvenuto lungo la strada statale 598 Fondovalle dell’Agri, in agro di Scanzano Jonico, nella provincia di Matera. Un camion Iveco si è scontrato – per cause ancora da accertare – contro una Renault Scenic da sette posti sulla quale però erano a bordo dieci uomini, impegnati in agricoltura nella raccolta della frutta. La mancanza di documenti ha complicato l’identificazione delle vittime di origine indiana: Kumar Manoj, di 34 anni, Singh Surjit, di 33, Singh Harwinder, di 31, e Singh Jaskaran, di 20.

«Questo dramma non è solo il frutto di una fatalità, ma il risultato di un sistema che troppo spesso scarica sulle spalle dei braccianti stranieri la precarietà, l’insicurezza e la mancanza di diritti», si legge in una nota congiunta di Flai Cgil Basilicata e Flai Cgil Matera.

«Denunciamo con forza – prosegue il comunicato – il sovraccarico di lavoratori stipati in veicoli non idonei, conseguenza di trasporti organizzati in modo irregolare e senza garanzie di sicurezza; le condizioni della SS 598, definita da anni “una mulattiera”, priva di adeguate misure di sicurezza, spartitraffico e manutenzione; l’assenza di controlli sistematici sui mezzi utilizzati per il trasporto dei lavoratori agricoli; il persistere di condizioni di sfruttamento e caporalato che costringono i lavoratori migranti a spostarsi in massa per le campagne della Basilicata e della Puglia, in condizioni inaccettabili».

Per questo il sindacato chiede «il potenziamento dei controlli sul trasporto dei lavoratori agricoli; un piano straordinario di messa in sicurezza della SS 598 Fondovalle dell’Agri, infrastruttura vitale ma pericolosa; politiche di tutela per i lavoratori migranti che operano nei campi, affinché siano garantiti trasporti sicuri, condizioni di lavoro dignitose e diritti fondamentali».

«Questa ennesima strage – proseguono Flai Basilicata e Flai Matera – non deve cadere nel silenzio. La Flai continuerà a battersi contro lo sfruttamento, il caporalato e per la sicurezza nei luoghi di lavoro e nei trasporti».

Articolo aggiornato domenica 5 ottobre alle 23

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