Puglia, no al lavoro nelle ore più calde e progetti per superamento ghetti, Flai chiede intervento di Emiliano

Dopo un comunicato di protesta della Flai Cgil Puglia, è stata diffusa l’ordinanza regionale che vieta il lavoro “in condizione di esposizione prolungata al sole” nelle ore più calde della giornata. “L’arrivo dell’estate e soprattutto delle alte temperature che caratterizzano solitamente il meteo della nostra regione, reclamano interventi di istituzioni e imprese a tutela della salute dei lavoratori”, aveva scritto il segretario generale pugliese Antonio Gagliardi, ricordando come “da due anni a questa parte eravamo stati abituati all’ordinanza del Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, circa il divieto di svolgimento del lavoro nel settore agricolo in condizioni di esposizione prolungata al sole, valido per le ore più calde, dalle 12.30 alle 16. Ordinanza che in questo 2023 tarda ad arrivare e per la quale sollecitiamo i vertici del Governo pugliese”. Stagione estiva che coincide in agricoltura con le grandi campagne di raccolta, di lavoro nei campi con temperature elevate, “criticità che riguardano – sottolineava Gagliardi – anche i magazzini di trasformazione, il settore florovivaistico, laddove non vi siano misure atte a tutelare la salute degli operai agricoli”. Settori, come noto, “caratterizzati da forte stagionalità, da tanto grigio e nero, dove il potere contrattuale dei lavoratori è spesso pari a zero e impedisce di poter esigere il rispetto di tutte le norme contrattuali e per la sicurezza. Vince il ricatto del reddito e così facendo si mette a rischio la salute e la vita dei propri dipendenti”. Anche in assenza di ordinanze di Regione o singoli Comuni, spiegava il segretario generale della Flai Cgil Puglia, “tutte le aziende devono attenersi alle norme generali sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, a quel Testo Unico che fa ricadere sulle imprese la responsabilità di valutare le conseguenze delle condizioni climatiche e i rischi connessi per chi svolge mansioni e lavori quasi sempre gravosi nel nostro settore. Aspetti, questi, che da parte nostra vogliamo che diventino pratiche consolidate recepite anche dai Contratti provinciali di lavoro, in modo che non tutto sia il più possibilmente normato e definito”. La Flai Cgil Puglia, ha richiamato la Regione – che si era fatta garante di un lavoro di coordinamento tra istituzioni e parti sociali – a un monitoraggio sullo stato dell’arte dei progetti in capo ai Comuni e relativi alle risorse del Pnrr per il superamento degli insediamenti informali dei lavoratori agricoli stranieri. “Vi sono delle tempistiche che vanno rispettate – afferma Gagliardi – circa l’utilizzo delle risorse e la redazione degli interventi. Vorremmo capire a che punto siamo ricordando tutto il sostegno che come sindacato abbiamo fornito agli enti, coinvolgendo esperti e tecnici, per individuare le soluzioni migliori. È un’occasione da non perdere per cancellare dalle mappe della Puglia la vergogna dei ‘ghetti’. Chiediamo al Presidente Emiliano la convocazione di un tavolo di tutti i soggetti interessati per fare il punto della situazione”.

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