STOP GENOCIDIO

Piacenza, al Salumificio San Carlo stesso contratto per dipendenti diretti e in appalto

Flai Cgil: “Siamo parlando di dignità del lavoro, di riconoscere le stesse condizioni a persone che lavorano fianco a fianco, tutti i giorni”

Al Salumificio San Carlo di Ziano, nel piacentino, verranno applicate le stesse condizioni contrattuali sia ai dipendenti diretti dell’azienda, che ai lavoratori in appalto. Si abbattono così le barriere retributive e normative tra i 60 lavoratori San Carlo, addetti alla lavorazione dei tre salumi dop di Piacenza, e gli 80 in forze alla cooperativa 3T, impiegati invece nell’affettamento e confezionamento dei prodotti.

È questo il risultato della trattativa condotta da Flai Cgil e Fai Cisl, illustrata dai segretari provinciali di categoria insieme alle Rsa dell’azienda. “L’accordo – spiegano – prevede che anche per le lavoratrici e i lavoratori della cooperativa venga applicato il contratto dell’industria alimentare, recentemente rinnovato”. Questo comporta tutta una serie di vantaggi, non solo di carattere economico (l’aumento complessivo in busta paga sarà di 280 euro lordi, spalmati nell’arco di tre anni a partire dal primo settembre), ma anche normativo, come ad esempio il riconoscimento al 100% della malattia dal primo aprile.

Il contratto precedentemente applicato dalla cooperativa – piccola media industria alimentare – invece prevedeva il riconoscimento al 20%, oltre all’accesso a fondi sanitari e previdenziali. “Ma non si tratta solo di questo, stiamo parlando di dignità del lavoro – sottolinea Fiorenzo Molinari, Flai Cgil – di riconoscere le stesse condizioni a persone che lavorano fianco a fianco, tutti i giorni. L’applicazione di questo accordo comporterà dei costi maggiori sia per la cooperativa che per il Salumificio San Carlo: andiamo contro alla logica degli appalti fatti per risparmiare, che spesso mettono a rischio la sicurezza dei lavoratori”. 

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