Ortofrutta trentino, vittoria sindacale, più 11% in busta paga per 1.800 lavoratori

È bastato il primo dei 2 giorni di sciopero per dare la svolta alla trattativa. Sabato si torna nei magazzini. Flai Cgil e Fai Cisl: «Grande prova di coesione del settore con adesione oltre il 90%»

La notizia è arrivata alle 17 di oggi ed è giunta al termine di una giornata in cui le sigle sindacali, Flai Cgil e Fai Cisl, sono state convocate d’urgenza nella sede della Federazione delle cooperative: per imprimere una forte accelerazione alla trattativa sul rinnovo del contratto del settore ortofrutta. La riunione è infatti iniziata questa mattina alle 11 ed è proseguita a più riprese, con sospensioni e riavvi della seduta.

In numeri: le parti si sono accordate per l’11% di aumento salariale sui minimi tabellari (ovvero la parte fissa). Il 5% è attivo fin da subito, anzi vale retroattivamente fin dal primo gennaio scorso: sono dunque in arrivo, sulla prossima busta paga, anche 5 mesi di arretrati. Un ulteriore 3% scatterà col primo gennaio 2025, quindi un altro 2% a gennaio 2026 e l’1% a gennaio 2027. La novità riguarda circa 1800 lavoratori di Melinda, La Trentina, Sft, Sant’Orsola e CIO.

Già in programma martedì prossimo, inoltre, una nuova seduta per la prosecuzione della trattativa, che riguarda i punti ancora in sospeso: previdenza complementare e premio di risultato.

Con la firma di questo pomeriggio, viene revocato lo sciopero di domani: come si ricorderà lo stop al lavoro doveva riguardare la giornata di oggi e quella di sabato; resta comunque aperto lo stato di agitazione proclamato nelle scorse settimane, che comporta il blocco del lavoro straordinario e della flessibilità.

Esultano i sindacati, con la segretaria generale di Flai Cgil, Elisa Cattani, assieme a Orietta Menapace e la segretaria generale di Fai Cisl, Katia Negri, assieme a Rosario Casillo. «Fin dal mattino, delegate e delegati delle varie sedi dell’ortofrutta trentino hanno cominciato a inviarci le foto dei parcheggi dei magazzini sui quali oggi, letteralmente, si sarebbe potuto giocare a calcio o organizzare una festa campestre: aziende totalmente ferme con adesione allo sciopero che è andata ben oltre il 90% e ha dunque confermato il voto registrato nelle assemblee di cui si è riferito nei giorni scorsi.

Una adesione così massiccia e convinta è stata la base dello sveltimento della trattativa. Manifesta inoltre una fortissima coesione all’interno del comparto ortofrutta. Si ricordano, difatti, solo 2 mobilitazioni oltre a questa: uno sciopero oltre vent’anni fa per ottenere il riconoscimento del “gruppo storico” – per un settore fortemente caratterizzato da stagionalità e tempi determinati – e una più recente mobilitazione – con presidio – per le disoccupazioni agricole.

Il fatto che questo sciopero, organizzato a lustri di distanza da quello citato prima, abbia registrato una tale adesione ci restituisce un quadro di coesione e determinazione di lavoratrici e lavoratori. Abbiamo ottenuto un grande risultato in termini di adesioni e di mobilitazione e, è chiaro, quando i lavoratori sono uniti i risultati arrivano e arrivano rapidamente. Un plauso dunque a chi ha saputo cogliere l’importanza di questa giornata».

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