Ortofrutta trentino, aumenti del 13%: 11+2 tra parte fissa e variabile

Ora si dovrà lavorare agli integrativi aziendali con Melinda, Sft, La Trentina, Sant’Orsola e CIO. Ok ai 3 minuti di tempo tuta, cresce anche la contribuzione per la previdenza complementare

Martedì sera (21 maggio), dopo una giornata di incessanti trattative si è chiuso – in Federazione della Cooperazione – l’incontro per il rinnovo del contratto degli operai ortofrutticoli: settore che, in Trentino, occupa circa 1.800 persone. Decisiva è stata la presenza della delegazione trattante, composta da tutte le delegate e i delegati del comparto.

Dal tavolo era emersa, fin dalle prime battute, una novità che le organizzazioni sindacali chiedevano già da due rinnovi prima di quello in atto: parliamo della proposta di definire alcuni aspetti – sia economici che normativi – in contratti di secondo livello. Si tratterà dunque di veri e propri integrativi aziendali, che andranno discussi in separata sede nelle varie ‘op’ (organizzazioni di produttori) ovvero Melinda, Sft, La Trentina, Sant’Orsola e CIO.

Ad esempio, stabilito con la contrattazione primaria che il tempo tuta è di 3 minuti per ogni giorno di presenza, sarà oggetto di singole contrattazioni come riconoscere questo istituto: potrà infatti divenire liquidazione a fine mese, accantonamento in banca delle ore, recupero nell’ambito della giornata o della settimana.

Per quanto riguarda la previdenza complementare, piccolo ma significativo aumento nella contribuzione a carico del datore di lavoro: al Laborfonds sarà versato l’1,6% rispetto all’1,5% attuale.

Tema delicato era anche quello della premialità, ovvero la parte variabile della retribuzione. Si è confermato il già presente più 2% sulla contrattazione di primo livello, come da sempre richiesto dai sindacati, e si è previsto anche un ulteriore 2% da normare, quest’ultimo, a livello di contrattazione di secondo livello.

Il risultato di martedì è arrivato grazie al forte impegno di Flai Cgil con la segretaria generale Elisa Cattani assieme alla funzionaria “storica” del settore: Orietta Menapace, che ha messo al servizio del comparto tutta la sua esperienza e le sue capacità. Al tavolo, Flai Cgil si è coordinata anche con Fai Cisl.

Come spiega Elisa Cattani: «Enorme è la soddisfazione di lavoratrici e lavoratori, oltre che di tutta la Flai Cgil, non solo per il risultato contrattuale, ma anche per la così massiccia adesione allo sciopero, cui hanno partecipato più del 90% dei lavoratori e lavoratrici. Uno sciopero che arrivava a distanza di ben 15 anni dall’ultima mobilitazione del settore. Voglio quindi indirizzare un plauso a tutte le persone che hanno deciso di essere protagoniste di questa fase: hanno capito che in questi frangenti essere uniti e coesi, mostrandosi decisi nelle ragioni sostenute, avrebbe fatto la differenza. E così è stato».

Come si ricorderà, questa ultima e decisiva seduta faceva seguito alla vittoria sindacale registrata venerdì 17 maggio quando, con lo sciopero in corso, i sindacati erano stati convocati d’urgenza e avevano ottenuto i primi importanti risultati, col più 11% di aumento salariale sui minimi tabellari (ovvero la parte fissa), di cui il 5% attivo fin da gennaio 2024; un ulteriore 3% col primo gennaio 2025, quindi un altro 2% a gennaio 2026 e l’1% a gennaio 2027.

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