Lecco, una lezione dell’Osservatorio Placido Rizzotto per un cibo buono, sano e giusto

Ragazze e ragazzi di istituti superiori, dai licei ai professionali, di Lecco, Monticello, Oggiono e Calolziocorte vanno a lezione e trovano come insegnanti i protagonisti delle lotte sindacali e sociali che cercano di garantire diritti e tutele nel settore agroindustriale. Un’eccellenza del made in Italy in grado di assicurare lo scorso anno 60,7 miliardi di esportazioni ai quattro angoli del pianeta, e che deve fare i conti con i processi di sostenibilità ambientale e sociale, per un consumo che sia sempre più consapevole. In questo contesto, gli studenti dell’Istituto Bertacchi e del liceo Grassi, con la Segretaria Generale della Flai di Lecco Michela Magni, il Segretario Generale della Camera del Lavoro Diego Riva, dopo l’introduzione di Dario Crippa della Cgil Lecco hanno ascoltato con interesse Matteo Bellegoni della Flai, chiamato come ‘docente’ dell’Osservatorio Placido Rizzotto a parlare di sfruttamento e caporalato. Non per caso la lezione aveva per titolo ‘assaporare un cibo buono, sano e giusto’. Perché tante delle cose buone che troviamo sulle nostre tavole nascondono storie poco edificanti di sfruttamento salariale, assenza di diritti: veri e propri reati ai danni delle lavoratrici e dei lavoratori più deboli. Quelli che fuggono da guerre, carestie e violenze di ogni genere, per approdare sulle nostre coste in cerca di una prospettiva migliore di vita. Le illegalità commesse nei loro confronti, e anche verso una fetta non piccola di lavoratrici e lavoratori italiani sono altrettante ferite nel tessuto sociale del paese. “Non si nasce schiavi o padroni, se uno ci vuol diventare ci diventa”, Bellegoni ricorda Placido Rizzotto con una sua frase, spiegando agli studenti che è sempre possibile cambiare il corso delle proprie esistenze, con la consapevolezza che anche la criminalità organizzata può essere combattuta. Applausi.  La Cgil, l’associazione ‘Contente Italia’, insieme a realtà importanti della militanza sociale rendono possibile autentiche lezioni di vita, quella reale, quotidiana che le donne e gli uomini di domani devono conoscere. Perché un mondo migliore possibile passa anche da questi confronti che non finiscono al suono della campanella e arricchiscono la conoscenza, di studentesse e studenti.

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