La Flai al ghetto di Ciappe Bianche per consegnare coperte. «Le istituzioni devono intervenire»

Nell’insediamento informale poco fuori Paternò, nel Catanese, vivono in questo momento più di 200 migranti, che lavorano sfruttati negli agrumeti della Piana. Tonino Russo, Flai Cgil Sicilia: «Non è bastata la morte di un bracciante ucciso dal suo caporale per far sì che lo Stato riprendesse il controllo del territorio»

Una miriade di tende e baracche, senza acqua e senza luce. È ciò che si vede una volta superato un deposito di auto usate, a Contrada Ciappe Bianche a Paternò. Siamo in Sicilia, alle pendici dell’Etna, ad una mezz’ora dal centro di Catania. In questo insediamento informale, da oltre dieci anni, vivono lavoratori agricoli migranti, molti dei quali provenienti dal nord Africa. Si concentrano qui principalmente durante il periodo della raccolta delle arance. «Lavorano a giornata negli agrumeti della Piana di Catania, sfruttati per pochi euro e in mano ai caporali», dichiara Tonino Russo, segretario generale Flai Sicilia.

Per portare solidarietà concreta a questi lavoratori, Flai Sicilia e Flai Catania ieri pomeriggio hanno consegnato loro delle coperte. Un’occasione per incontrare e ascoltare chi vive nella baraccopoli. «Da prima del 2012 la Flai ha denunciato più volte e in maniera continua questa grave situazione ed è intervenuta per supportare i lavoratori in questo luogo ove la dignità dell’essere umano non è di casa. Oggi siamo tornati qui per informare i lavoratori dei propri diritti, indirizzarli ai servizi utili come il dottore o altro ma soprattutto per portare un gesto di umanità, consegnandogli queste coperte», commenta Russo.

Negli anni la situazione qui non è cambiata, casomai è peggiorata. «Si stima che in questo momento siano presenti più di 200 lavoratori – dice ancora il segretario generale Flai Sicilia -. Col nostro sindacato di strada, negli ultimi mesi siamo stati vicini ai lavoratori di Ciappe Bianche in modo assiduo». Proprio lo scorso dicembre, peraltro, quei territori sono stati battuti per una settimana dai tre pulmini delle Brigate del lavoro, il braccio operativo della Flai che si occupa di “mettere a terra” il sindacato di strada. L’iniziativa, promossa da Flai nazionale, ha coinvolto una quarantina di sindacalisti e attivisti mobilitati nelle zone del catanese, ragusano e siracusano.

Oltre a portare solidarietà, Russo ribadisce che il sindacato chiede ed esige un intervento serio della politica. «Abbiamo chiesto soluzioni alle istituzioni – chiosa il segretario generale Flai Sicilia – ma risposte non arrivano, non è bastata neanche la morte di un bracciante ucciso dal suo caporale per far sì che lo Stato riprendesse il controllo del territorio».

Insieme al segretario generale Flai Sicilia Tonino Russo e a quello della Flai Catania Pippo Glorioso, presenti all’intervento a Ciappe Bianche i il segretario generale Cgil Sicilia Alfio Mannino e il segretario generale Cgil Catania Carmelo De Caudo.

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