STOP GENOCIDIO

Fiorucci Pomezia-Santa Palomba, Cdlt Roma sud Pomezia Castelli e Flai Cgil: inaccettabili i licenziamenti

“Non permetteremo che per 212 famiglie il regalo di Natale sia la lettera di licenziamento”

Nel tardo pomeriggio di ieri, al termine di una giornata caratterizzata dalle assemblee e dalla protesta delle lavoratrici e dei lavoratori dello stabilimento Fiorucci di Santa Palomba, che sono usciti fuori dai cancelli dello stabilimento per far sentire la loro voce, è stata trasmessa alle Segreterie nazionali e territoriali delle sigle sindacali di Fai Cisl, Flai Cgil, Uila Uil e Ugl Agroalimentare, la lettera di avvio della procedura di riduzione del personale. Un piano di lacrime e sangue, la chiusura di alcuni reparti (wurstel e affettati), la cessazione delle produzioni stagionali (zamponi e cotechini), la cessazione di tutte le aree di confezionamento e delle postazioni di mero facchinaggio, oltre alla riduzione dell’orario del reparto mortadelle a tre giorni settimanali. “La procedura conferma i 211 licenziamenti nella storica sede di Pomezia-Santa Palomba e di un dipendente della controllata Fiorucci Food Service Srl, pari ad oltre il 50% della forza lavoro attualmente occupata nello stabilimento. Quello che si propone è inaccettabile, per lavoratrici e lavoratori, per tutte le famiglie coinvolte, per l’indotto e per un territorio che da un marchio storico e conosciuto come Fiorucci si sarebbe aspettato rilancio e non licenziamenti”. Così in una nota Stefano Morea, Segretario Generale Flai Cgil Roma Lazio, e Alessandro Vona, Segretario Generale Flai Cgil Roma Sud Pomezia Castelli, al ricevimento della procedura di licenziamento collettivo.

“Non staremo a guardare scelte che mettono la finanza davanti al valore del lavoro e delle produzioni. Risulta difficile comprendere come il licenziamento di oltre 200 persone possa andare di pari passo con investimenti che guardano al futuro. Parimenti incomprensibile ci appare l’indisponibilità aziendale ad utilizzare strumenti quali gli ammortizzatori sociali e/o i contratti di solidarietà che sono previsti proprio per gestire in maniera meno traumatica i processi di ristrutturazione, consentendo almeno in parte la conservazione del rapporto di lavoro. Proseguiremo con le necessarie azioni di lotta che verranno messe in atto fino a quando la proprietà non avrà ritirato la procedura e aperto un reale tavolo di confronto con le Segreterie confederali e le Rsu dello stabilimento di Pomezia – Santa Palomba”.

“Quella in Fiorucci – aggiunge Claudia Bella Segr. Generale della Cgil Roma Sud Pomezia Castelli è l’ennesima ristrutturazione aziendale nel territorio di Pomezia, uno dei distretti industriali più importanti della nostra regione  con una forte vocazione nel settore agroalimentare, oltre che chimico farmaceutico ed elettronico che si sta però progressivamente depauperando di aziende e professionalità con forti ricadute sul tessuto sociale ed economico oltre che produttivo. Come sindacato confederale chiediamo, e non da ora, un intervento delle Istituzioni locali sia rispetto alla crisi in Fiorucci che, più in generale, alla definizione di politiche industriali in grado di rilanciare e sostenere lo sviluppo in un’area strategica del Lazio”.

“E non permetteremo – concludono Morea e Vona – che per le lavoratrici e i lavoratori e le loro famiglie, il regalo di Natale sia la lettera di licenziamento e la perdita del posto di lavoro”.

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