Eolico offshore e impatto occupazionale sulla pesca, preoccupazione della Flai Cgil Bat

Il segretario generale della categoria Gaetano Riglietti: “Quale sarà l’impatto sull’economia del territorio?”

“È vero che la nostra è una pesca piuttosto sotto costa ma c’è anche quella a strascico che si effettua più al largo che inevitabilmente andrà incontro a restringimenti in prossimità delle aree dove potrebbe sorgere il parco eolico offshore: i pescatori potrebbero anche decidere di lavorare a distanza, dove sarò consentito naturalmente, con un incremento di tempo, costi per la navigazione e carburante e anche ore di lavoro. In sostanza in questa partita ci sono anche delle pesanti ricadute sul piano occupazionale e importante impatto sull’economia del territorio”. Così il segretario generale della Flai Cgil Bat, Gaetano Riglietti,interviene nel dibattito relativo al parco eolico offshore proposto da una società al largo delle coste di Barletta.

“Ma tutto ciò interessa a qualcuno? Tra i nodi da sciogliere, infatti, oltre alle prospettive e all’ambiente, c’è anche quello relativo al futuro della pesca, un comparto che già vive una serie di difficoltà legate al caro carburante, all’inquinamento, ai cambiamenti climatici e per cui mancano anche politiche serie di welfare. Ora il settore dovrà fare i conti pure con la nuova mappa degli spazi marittimi utilizzabili dalle nostre marinerie, quattro su dieci comuni della provincia. Occorre, a nostro avviso, attenzionare con il dovuto equilibrio, la necessità da un lato di produrre energia da fonti rinnovabili, per contrastare il cambiamento climatico e non fare più ricorso alle fonti fossili ma a quelle naturali del sole e del vento, con l’esigenza dall’altro lato di continuare ad assicurare un ambiente di lavoro fruttuoso ai pescatori di questa provincia mitigando gli effetti di una grande opera come quella del parco eolico offshore che si estenderebbe lungo le coste della Bat”, conclude Riglietti.

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