Cosenza, il Consorzio di Bonifica dei Bacini Meridionali non paga, dipendenti in difficoltà

Flai, Fai e Uila: “Gli ottanta dipendenti e le loro famiglie continuano a subire gli effetti del blocco dei pagamenti, fermi ormai allo scorso luglio”

Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil Cosenza ritengono inaccettabile il continuo e reiterato blocco dei pagamenti dei dipendenti del Consorzio di Bonifica dei Bacini Meridionali del Cosentino, potrebbero chiamare direttamente in causa l’organo di vigilanza di Banca d’Italia per chiarire se sia legittimo, o meno, da parte dell’ufficio di tesoreria dell’ente consortile attuare “un’azione conservativa delle risorse finanziarie”. “Gli ottanta lavoratori del Consorzio di Bonifica dei Bacini Meridionali del Cosentino, e le loro famiglie – dichiarano in una nota Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil – continuano a subire gli effetti del blocco dei pagamenti, fermi ormai allo scorso luglio. Distacco dell’energia elettrica, sospensione delle linee di credito e, soprattutto per le famiglie monoreddito, avvio di procedure di pignoramento di immobili acquistati con mutui ipotecari, anche quelli accesi con la stessa banca. Addirittura, difficoltà a potersi permettere la normale spesa alimentare quotidiana. La situazione è precipitata, per puro caso, all’indomani dell’approvazione e pubblicazione della legge che ha istituito il Consorzio di Bonifica Unico della Calabria”. La sensazione dei sindacati è che la Banca Tesoreria del Consorzio, “con un comportamento che stride fortemente con lo spirito del credito cooperativistico”, attui una azione conservativa impropria su risorse finanziarie, trasferite e trasferibili da parte dell’Unione Europea-Stato-Regione, “vincolate per natura e destinazione – ricordano – anche per l’erogazione di salari e stipendi (operai forestali, consortili ed ex ARSSA)”. Inoltre, a causa del blocco, tutta l’attività consortile risulta paralizzata, con conseguenze disastrose sulle opere di competenza, dighe, vasche di accumulo, impianti di irrigazione e, non per ultimi, canali e fossi di scolo; venendo così meno agli obblighi istituzionali di prevenzione del rischio idrogeologico e tutela del territorio, soprattutto in considerazione degli eventi climatici che contraddistinguono la stagione invernale. “Nonostante il Commissario Straordinario del Consorzio – proseguono i sindacati – abbia avviato le procedure di legge nei confronti della Banca per lo sblocco delle risorse, e siano stati attivati numerosi tavoli di concertazione con la Regione, proprietaria delle opere di bonifica, riteniamo di assoluta urgenza non lasciare soli i lavoratori. Occorrono, da subito, risposte per dare immediato sollievo a decine di lavoratori e famiglie che si trovano con l’acqua alla gola”. “Come organizzazioni sindacali – concludono – avendo già proclamato lo stato di agitazione, di fronte ad una situazione senza precedenti, oltre a sensibilizzare ancora una volta l’intervento fattivo ed immediato della Regione e del Prefetto di Cosenza Ciaramella, valuteremo l’ipotesi di segnalare la vicenda all’Organo di Vigilanza in seno alla Banca d’Italia, riservandoci di attivare mobilitazioni a sostegno delle lavoratrici e dei lavoratori”.

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