Consorzio di Bonifica Montana del Gargano, naufraga la società in house

La Regione Puglia dà ragione alla Flai Cgil di Foggia: è stato espresso il diniego di legittimità sostenuto dal sindacato con l’impugnazione della delibera 

La Flai Cgil di Foggia, a seguito della proclamazione dello stato di agitazione dei dipendenti del Consorzio di Bonifica Montana del Gargano avvenuta in data 22 dicembre 2023, richiedeva un incontro con l’amministrazione  per discutere della delibere n. 314 nonché per avere un confronto sulla programmazione delle attività consortili soprattutto nell’ottica della tenuta occupazionale dell’Ente. 

All’incontro, avvenuto il 09/01/2024, erano presenti alcuni componenti del Consiglio di Amministrazione oltre al Direttore pro tempore e alle altre sigle sindacali. 

Alla base della discussione soprattutto la delibera n. 314 del 2023 del CdA dell’Ente, che prevedeva la costituzione di una società in house per lo svolgimento di alcune funzioni, tra cui la gestione e riscossione dei contributi di bonifica, attività di gestione e manutenzione delle opere degli impianti del Consorzio, progettazione di opere pubbliche. Società e funzioni ad essa assegnate – a parere della Flai – erano pregiudizievoli per la tenuta occupazione e per lo scopo dell’ente di bonifica. 

Nel merito della discussione le motivazioni addotte dall’Amministrazione per la costituzione della predetta società partecipata al 100% dal Consorzio, sarebbero quelle di dotarsi di un ufficio legale, un ufficio ingegneristico e l’attività di riscossione dei ruoli (la Deliberazione n. 314/23 attribuisce, inoltre, alla Società l’attività di gestione-esercizio e manutenzione delle opere e degli impianti del Consorzio da eseguirsi in amministrazione diretta). 

Il Giudizio della Flai era negativo in quanto le ragioni esposte dall’Amministrazione non giustificavano la necessità della costituzione di una società in House. 

È necessario ribadire che non c’è stato alcun confronto sulla pianificazione futura delle attività dell’Ente. 

Preoccupazioni da parte della Flai anche sul trasferimento della sede operativa dell’Ente da Foggia a Cagnano Varano (Deliberazione n. 328/2023) dove nel documento di intenti “irritualmente” già sottoscritto con il predetto Comune in data antecedente alle rispettive Delibere, sul quale la Regione è in attesa del documento di fattibilità degli interventi “al fine di effettuare il previsto controllo ex art. 35 legge n. 4/2012 atteso che l’atto deliberante in esame risulta essere un mero atto di indirizzo privo di effetti giuridici”.

La presunta gratuità degli immobili messi a disposizione dal Comune impegna il Consorzio ad eseguire lavori di sistemazione e messa a norma dei locali sulla base di un progetto predisposto dallo stesso Consorzio, oltre a prevedere di dover “determinare un canone ricognitorio” e garantire dei servizi a beneficio del Comune di Cagnano, con l’utilizzo del personale del consorzio,  non quantificati e comunque discriminatori nei confronti degli altri comuni convenzionati con il Consorzio. 

La Flai conferma lo stato di agitazione anche in virtù della mancata erogazione dell’incentivo alla progettazione, maturato su lavori già eseguiti e contabilizzati, spettante ai dipendenti, secondo il codice degli appalti, nonché la mancanza di confronto con l’ente anche per quanto riguardo l’avvio della stagione estiva del personale.

Per i suddetti motivi, la Flai oltre ad aver impugnato la Deliberazione n. 314/2023 oggetto del diniego definitivo da parte degli Uffici preposti della Regione Puglia, ha fatto opposizione alla Deliberazione n. 328/2023, relativa al trasferimento della sede consortile, oggetto di controllo da parte della Regione in base alle legge regionale n.4/2012, di cui la stessa resta in attesa della documentazione richiesta.

Pertanto è stato chiesto un sano confronto rispetto a una adeguata programmazione delle attività consortili soprattutto nell’ottica della tenuta occupazionale dell’Ente. 

Nessun riscontro invece viene dato alla scrivente OO.SS. in merito all’opposizione alla deliberazione n. 327/2023 inoltrata in data 08/01/2024,  inerente l’assunzione del Direttore Unico pro tempore, già D.U. presso altra sede,  a parere della Flai, in palese contrasto con quanto previsto all’art. 34 del contratto dei dirigenti che prevede il carattere dell’esclusività del rapporto, sebbene l’art. 35 della legge n. 4/2012 preveda da parte della Regione il controllo di legittimità anche sul recepimento dei contratti di lavoro.

A tutt’oggi solo motivazioni da parte dell’Ente di ordine economico e di opportunità che eludono comunque quanto normato dal contratto di lavoro.

Alla luce delle numerose criticità di gestione riscontrate, la Flai Cgil Regionale ha sollecitato un urgente incontro con l’Assessore all’Agricoltura della Regione Puglia, Donato Pentassuglia.

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