STOP GENOCIDIO

Castrovillari, a lezione per non essere sfruttati

A lezione per imparare a non essere sfruttati. Al Festival della legalità di Castrovillari, ragazze e ragazzi dell’istituto alberghiero, con i loro prof, ascoltano Matteo Bellegoni, Flai Cgil nazionale e Federica Pietramala, segretaria generale Flai Cgil Pollino, Sibaritide, Tirreno, mentre parlano della piaga dello sfruttamento e del caporalato, un cancro da estirpare che cancella le persone, la dignità del lavoro, fa riflettere su quello che le famiglie italiane mettono tutti i giorni in tavola. Prodotti alimentari che per studentesse e studenti dell’alberghiero sono materia scolastica. Così non vola una mosca quando Bellegoni illustra il VI rapporto agromafine e caporalato e l’ultimo quaderno dell’Osservatorio Placido Rizzotto sulla geografia dello sfruttamento, “una piaga che attraversa l’intera penisola, dal sud al nord. Non esistono zone franche”. Non si nasce schiavi o padroni, se uno ci vuol diventare ci diventa, diceva il sindacalista siciliano ucciso perché non si piegava alla mafia di cui l’Osservatorio della Flai Cgil ha preso il nome. “Si può cambiare il corso delle proprie esistenze, nella consapevolezza che la criminalità organizzata può essere battuta”. Ecco perché la Flai va avanti anche con la sua attività didattica sui banchi di scuola, incontrando alunne e alunni. “Di passi avanti ne sono stati fatti tantissimi, a partire dalla legge 199 sul caporalato del 2016, ma non si può abbassare la guardia – spiega Pietramala – Altrimenti si rischia di finire in mano a sfruttatori senza scrupoli, disposti a cancellare qualsiasi regola nella folle rincorsa al massimo profitto”. I teen-ager ascoltano con attenzione, è una delle loro docenti, Sira Grisolia, a coordinare i lavori della mattinata. Si partecipa al Festival della legalità perché bisogna essere ‘capaci di resistere’, come recita l’azzeccatissimo sottotitolo del manifesto che annuncia la settimana di incontri, dibattiti, riflessioni, assemblee nel segno della lotta alla criminalità. Perché senza legalità i più deboli non hanno alcuna speranza, sono in balia di sfruttatori senza scrupoli e non hanno un salvagente a cui aggrapparsi. Così l’assessore al Turismo Ernesto Bello può essere orgoglioso di aver ospitato l’iniziativa, nella consapevolezza che le donne e gli uomini di domani saranno ancora più resilienti di fronte a un mondo globalizzato a senso unico.

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