Caporalato, Flai Cgil Sicilia e di Caltanissetta su indagine Procura nissena: “Senza l’intervento della politica per la prevenzione la situazione non cambierà”

Russo e Randazzo: “Sollecitiamo da tempo, inascoltati, il collocamento pubblico per la manodopera, che consenta l’incontro nella trasparenza di domanda e offerta”

“L’inchiesta di Caltanissetta è l’ennesima dimostrazione che l’intermediazione illecita di manodopera agricola col suo portato di sfruttamento è un fenomeno duro a morire, nonostante la continua e meritoria azione repressiva di forze dell’ordine e magistratura. Quella che manca all’appello oggi è l’iniziativa della politica per la prevenzione, senza la quale difficilmente si potranno fare passi in avanti”, scrivono in una nota il segretario generale della Flai Cgil Sicilia, Tonino Russo, e il segretario generale della Flai Cgil di Caltanissetta, Giuseppe Randazzo. “Al governo regionale – specificano – sollecitiamo da tempo, inascoltati, il collocamento pubblico per la manodopera, che consenta l’incontro nella trasparenza di domanda e offerta. Attraverso i centri per l’impiego e la digitalizzazione – sottolineano – la Regione può attrezzarsi in tal senso, anche in virtù del suo statuto speciale”. Russo e Randazzo aggiungono che “anche i trasporti sono il nervo scoperto della situazione, quando vengono assicurati con mezzi fatiscenti dai caporali. Un sistema pubblico dei trasporti, che da tempo chiediamo, assieme al collocamento pubblico, può assestare un colpo decisivo al caporalato. Il nostro auspicio – concludono i due esponenti sindacali – è che casi come quest’ultimo tra Caltanissetta e Agrigento servano a fare capire alla politica che se non interviene difficilmente la situazione cambierà”.

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